Eric Abidal è un lottatore nato, l'ha sempre dimostrato in campo ed è stato costretto da un male oscuro a dimostrarlo anche fuori. Tumore al fegato diagnosticatogli nel marzo 2011, il rientro trionfale a soli due mesi dalla delicata operazione, poi la ricaduta e la necessità di un trapianto. Il difensore non si è mai abbattuto, ed ora ai microfoni di TV3 confessa la sua voglia di calcare di nuovo i campi di calcio: "Adesso sto bene, sono passati otto mesi dall'intervento e ora ho una gran voglia di tornare in campo", spiega il francese.
"Non ho mai pensato di lasciare il calcio - prosegue Abidal - perché, dopo la mia famiglia, il pallone è la mia vita. Tutto quello che faccio non lo faccio per essere d'esempio, ma perché lottare fa parte della mia mentalità. Ho superato tanti ostacoli e, se se ne presenteranno altri, salterò anche quelli. La gente mi ha dimostrato un grande affetto e io voglio restare al Barcellona per sempre".
Eric rivive anche i tanti momenti belli vissuti con la maglia blaugrana; ad esempio la finale di Wembley contro il Manchester United, quando Guardiola lo elesse capitano per far sì che potesse alzare di persona la Coppa dei Campioni: "Sono stato il primo a sollevare il trofeo, fu un grande giorno perché per me voleva dire tanto quel successo. Come dice Puyol, quando alzi al cielo quella coppa hai la sensazione che il mondo si fermi. Non pensavo di giocare quella partita, fu una grande sorpresa per me e per questo ringrazio Guardiola".
Il pensiero vola anche a Tito Vilanova, attuale allenatore del Barcellona che proprio in questi giorni ha dovuto subire la seconda operazione per la rimozione di un tumore alla ghiandola salivare: "Abbiamo vissuto esperienze simili, non mi piace parlarne molto. Sappiamo cosa pensiamo l'uno dell'altro e cosa abbiamo in testa, gli sforzi che faccio per me li faccio anche per lui", conclude Abidal.