Alla fine l'ex presidente del Barcellona Joan Laporta ha vuotato il sacco. Laporta ha ammesso davanti alla Corte del tribunale di Barcellona di aver ricevuto oltre 10 milioni di euro da un fondo uzbeko, Zeromax, anche se ha smentito di aver ricevuto quelle somme per servizi calcistici illegali che il club blaugrana avrebbe fatto per alcune società nel paese asiatico. L'ex massimo dirigente del Barça è invece accusato da un agente Fifa, il turco Bayram Tutumlu, di presunte irregolarità finanziarie durante le trattative con i diversi club dell'Uzbekistan, tra cui il Budyoknor, formazione in cui militò l'ex milanista Rivaldo e che cercò di ingaggiare Samuel Eto'o prima che arrivasse all'Inter.
"Le fatture per Zeromax sono state per diversi servizi e consulenze per un periodo di tre anni. Non ho mai fatto un accordo con Tutumlu, mi sono incontrato con lui in due occasioni, ma non ho mai firmato alcun accordo. Avevo già avvertito che era un opportunista che amava intrighi ed è esattamente quello che ha fatto", ha detto Laporta, parlando anche di un presunto complotto architettato dall'attuale presidente del Barcellona Sandro Rosell. L'accordo risalente al 2008 tra Laporta e gli uzbeki del Budyoknor prevedeva un'amichevole tra le squadre e che alcuni giocatori del Barcellona, tra cui Messi, Puyol e Iniesta, si sarebbero recati in Uzbekistan e avrebbero fatto da supervisori agli allenamenti della squadra locale per la cifra di 300mila euro al giorno.