Barcellona, Messi: "Battere il Real è la sensazione più bella"

Pubblicato il 2 ottobre 2012 alle 08:33:52
Categoria: Notizie Liga
Autore: Redazione Datasport.it

Domenica al Camp Nou andrà in scena il primo Clasico della stagione, un Barcellona-Real Madrid che servirà a capire se davvero la vittoria dei Blancos in Liga dello scorso anno ha invertito le gerarchie tra le due compagini. Anche Lionel Messi, in una lunga intervista al quotidiano El Pais, ha voluto concentrarsi sulla supersfida: "Battere il Real è la sensazione più bella, proprio per l'importanza che viene data alla partita. Loro si basano molto sul contropiede, davanti hanno giocatori velocissimi e il collegamento tra difesa e attacco è di circa cinque secondi: non hanno bisogno di giocare bene per fare tre gol".

Il fuoriclasse argentino ha però parlato a 360 gradi, chiarendo ad esempio quelli che sono i suoi valori nella vita di ogni giorno: "Prima di tutto preferisco vincere titoli con la squadra piuttosto che titoli individuali o stabilire record di reti. Però mi preoccupo più di essere una brava persona che il miglior giocatore al mondo. Quando tutto questo sarà finito, cosa mi resterà? Quando smetterò spero di essere ricordato per essere stato un bravo ragazzo. Mi piace fare gol, ma mi piace anche avere degli amici in squadra".

Le confessioni di Messi continuano con il ringraziamento eterno al Barcellona, la società che lo ha scoperto e lanciato: "La mia fortuna è stata di essere capitato in questo Barcellona, qui ci sono grandissimi calciatori. Questa società mi ha fatto vincere tutto, titoli e premi individuali, la squadra è già entrata nella storia. Una cosa è certa, nel Barcellona e nell'Argentina: è la squadra che mi rende grande, senza l'aiuto dei miei compagni non avrei vinto nulla".

Un paio di battute, infine, anche sul nuovo tecnico dei blaugrana Vilanova: "Sono stato contento quando ho saputo che Tito avrebbe sostituito Guardiola. Lo conosco sin da ragazzo: fu lui il primo ad avere fiducia in me, quando all'epoca ero solo un panchinaro e nemmeno giocavo, ed è stato sempre lui che mi ha lanciato nella categoria Under 16. Lo conosco bene, è un tipo aperto, ti dice le cose in faccia senza problemi, mi piace".