Non si placa la polemica tra Sandro Rosell e Joan Laporta, gli ultimi due presidenti del Barcellona. A seguito dell'esposto dell'attuale numero 1 blaugrana contro Laporta, colpevole di aver accumulato debiti tali da costringere il Tribunale di primo grado della città catalana ad emettere un ingiunzione di ripianamento delle perdite, l'ex patron ha disertato l'assemblea dei soci, scatenando la propria ira contro Rosell: "Abbiamo dedicato tempo e sforzi alla costruzione del miglior Barcellona della storia - scrive Laporta in un comunicato - e non meritiamo questa tempesta di bugie e attacchi feroci. Trovo indecente il fuoco incrociato dell'attuale direttivo sulla mia persona. Abbiamo lasciato una squadra sostenibile economicamente, il mio mandato generò solo vantaggi".
Immediata la replica di Rosell, che ha insistito soprattutto su alcuni affari sportivi: "L'acquisto di Ibrahimovic è stata la peggiore operazione nella storia del Barcellona (fu pagato quasi 50 milioni di euro più il cartellino di Eto'o, ndr)". E sulla situazione prettamente economica, l'attuale presidente ha difeso il proprio operato: "Abbiamo vinto tanti titoli, ma ciò di cui siamo più orgogliosi è aver valorizzato i nostri principi e costituito un esempio irripetibile. Da quando io e il mio staff siamo subentrati, i guadagni sono passati da 415 a 473 milioni. E i debiti poco a poco stanno diminuendo. Ora siamo a 364 milioni di euro, e la previsione a fine stagione è di 338".