"Ho chiesto scusa alla società, ai compagni e ai tifosi. Sono pentito del gesto grave compiuto, ma allo stesso tempo vorrei che l'episodio fosse inquadrato nella giusta dimensione". Salvatore Masiello, il terzino del Bari deferito al Collegio Arbitrale a causa di una rissa in allenamento con i suoi compagni Zdenek Zlamal e Alessandro Crescenzi, ha presentato la sua versione dei fatti.
Il giocatore spiega l'episodio: "Domenica prima della partita di Coppa con l'Avellino ho fatto uno scherzo banale a Zlamal - dichiara il ventinovenne mancino -, gli ho abbassato il pantaloncino. Lui non ha reagito tranquillamente. Ho cercato di chiarire, ma mi ha messo le mani addosso. E allora ho avuto una reazione istintiva sbagliata. Gli ho lanciato un piatto, che si è spezzato ed ha tagliato la mano mia e di Crescenzi. Subito dopo siamo andati in ospedale insieme. Ho fatto una stupidaggine esagerata".
Sui provvedimenti del Bari, Masiello ha poco da recriminare, anche se non perde del tutto la speranza di restare con i biancorossi. "Il club già domenica aveva deciso il da farsi - sostiene il difensore -, però vorrei
avere una nuova possibilità. Non credo di meritare una punizione grave come la risoluzione del contratto. Sono disposto a pagare tutte le sanzioni che il Bari mi comminerà".