Basket: 22 anni fa si spegneva il grande Aldo Giordani

Pubblicato il 19 ottobre 2014 alle 17:40:55
Categoria: Notizie Basket
Autore: Redazione Datasport.it

Sono passati poco più di vent'anni, sono stati scritti libri (come "Quando il basket era il Jordan") e tanti giornalisti sportivi continuano a citarlo, ma l'assenza di Aldo Giordani - nel mondo del basket e dell'informazione - si sente ancora eccome. Era il 19 ottobre 1992 quando il "maestro" si spense all'età di 68 anni. Maestro perché Giordani fu l'inventore della figura del giornalista di pallacanestro: lui che ha giocato, nella Ginnastica Roma e in Nazionale, ha allenato, l'Indomita Roma, con uno scudetto femminile, e ha fondato nel 1978 il celebre settimanale Superbasket, dopo aver diretto l'inserto sulla palla a spicchi del Guerin Sportivo.

Giordani ha portato il basket sulla stampa e in televisione, alla Rai, fin dagli anni Cinquanta. E' stato inviato a cinque Olimpiadi - ha raccontato la celebre finale di Monaco '72 tra Usa e Urss - e telecronista principe della Nazionale di pallacanestro - la sua voce ha descritto la vittoria di Meneghin e compagni agli Europei di Nantes del 1983. Alla Domenica Sportiva ha introdotto un'ampia pagina dedicata al basket e ha fatto conoscere agli appassionati italiani i personaggi e le gesta dei fenomeni Nba.

Il Maestro Aldo è ancora oggi una presenza forte perché dal 2008 è nella Hall of Fame italiana, l'arca della gloria della pallacanestro nostrana. E perché tutte le voci e le penne della palla a spicchi, da Flavio Tranquillo e Federico Buffa, da Guido Bagatta a Luca Chiabotti fino al direttore di Datasport Sergio Chiesa, sono cresciuti alla scuola di Giordani e si sono abbeverati alla sua fonte, che ancora oggi è viva e da cui sgorga pallacanestro.

Due anni fa vi avevamo parlato proprio del libro "Quando il basket era il Jordan". Una testimonianza per raccontare un uomo e un'avventura che ha segnato la storia dello sport e del giornalismo sportivo italiano. Grazie ai suoi "allievi" Luca Chiabotti, de la Gazzetta dello Sport, e Flavio Tranquillo, voce di Sky Sport, si analizza l'apporto del Giordani giornalista. Dai pensieri dei figli Claudia, Valeria e dai ricordi degli amici emerge un personaggio straordinario e inimitabile. Gli hobby e le debolezze, la memoria di ferro e i trascorsi da atleta, ma soprattutto un giornalista che entrava nel cuore della manifestazione e lasciava sempre il segno.