Sono passati ormai
ventiquattro anni, sono stati scritti libri (come
"Quando il basket era il Jordan") e tanti giornalisti sportivi continuano a citarlo, ma l'assenza di
Aldo Giordani - nel mondo del basket e dell'informazione - si sente ancora eccome. Era il 19 ottobre 1992 quando il "maestro" si spense all'età di 68 anni. Maestro perché Giordani fu l'inventore della figura del giornalista di pallacanestro: lui che ha giocato, nella
Ginnastica Roma e in
Nazionale, ha allenato, l'Indomita Roma, con uno scudetto femminile, e ha fondato nel 1978 il celebre settimanale
Superbasket, dopo aver diretto l'inserto sulla palla a spicchi del Guerin Sportivo.
Giordani ha portato il basket sulla stampa e in televisione, alla Rai, fin dagli anni Cinquanta. E' stato inviato a cinque Olimpiadi - ha raccontato la celebre finale di Monaco '72 tra Usa e Urss - e telecronista principe della Nazionale di pallacanestro - la sua voce ha descritto la vittoria di Meneghin e compagni agli Europei di Nantes del 1983. Alla Domenica Sportiva ha introdotto un'ampia pagina dedicata al basket e ha fatto conoscere agli appassionati italiani i personaggi e le gesta dei fenomeni Nba e del basket femminile.
Il Maestro Aldo è ancora oggi una presenza enorme perché dal 2008 è nella Hall of Fame italiana, l'arca della gloria della pallacanestro nostrana. E perché tutte le voci e le penne della palla a spicchi, da Flavio Tranquillo e Federico Buffa, da Guido Bagatta a Luca Chiabotti fino al direttore di Datasport Sergio Chiesa, sono cresciuti alla scuola di Giordani e si sono abbeverati alla sua fonte, che ancora oggi è viva e da cui sgorga pallacanestro. Un uomo che sapeva cogliere l'essenza di un basket pieno di valori.
Tempo fa vi avevamo parlato proprio del libro "Quando il basket era il Jordan". Una testimonianza per raccontare un uomo e una cavalcata che ha segnato la storia dello sport e del giornalismo sportivo italiano. Grazie ai suoi "allievi" Luca Chiabotti, de la Gazzetta dello Sport, e Flavio Tranquillo, voce di Sky Sport, si analizza l'apporto del Giordani giornalista. Dai pensieri dei figli Marco, Claudia e Valeria e dai ricordi degli amici emerge un personaggio straordinario e inimitabile. Gli hobby e le debolezze, la memoria di ferro e i trascorsi da atleta, ma soprattutto un giornalista che entrava nel cuore della manifestazione e lasciava sempre il segno. Una palestra in via Cambini a Milano è proprio dedicata alla memoria di Aldo Giordani.