Dan Peterson-Olimpia Milano, destini incrociati

Pubblicato il 10 gennaio 2013 alle 23:47:29
Categoria: Notizie Basket
Autore: Redazione Datasport.it

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Non potevano non incrociarsi, nella loro storia, Dan Peterson e l'Olimpia Milano. Il club più vincente d'Italia, con 25 scudetti, l'ultimo nel 1996 sponsorizzato Stefanel, e il coach per antonomasia, da Evanston, Illinois, sono nati il 9 gennaio 1936. Le rispettive strade si sono incrociate per la prima volta nel 1978 quando Milano, tornata nella massima serie dopo la retrocessione, viene affidata all'allenatore americano, reduce da cinque stagioni alla Virtus Bologna con due scudetti e una Coppa Italia. Alla guida dell'Olimpia il 'nano di ghiaccio', così fu soprannominato, ha vinto tutto in 9 stagioni: 4 scudetti, 2 coppe italia, una Korac e una Coppa dei Campioni. L'ultima, correva l'anno 1987, è quella del Grande Slam: la Tracer, oltre al titolo europeo riportato a Milano dopo 21 anni, aggiunge uno Scudetto, una Coppa Italia e la Coppa Intercontinentale.

Peterson è stato innovativo introducendo il famoso 'gioco elle', si è affidato a stranieri che hanno fatto la storia come Mike D'Antoni (l'attuale allenatore dei Lakers) e Bob McAdoo (oggi assistente ai Miami Heat) e ad italiani di valore come Dino Meneghin, Roberto Premier, i fratelli Boselli e Vittorio Gallinari (il papà di Danilo). Via Peterson, arriveranno subito dopo un'altra Coppa dei Campioni, una Coppa Italia, una Korac e due scudetti, l'ultimo nel 1996 con Nando Gentile (papà di Alessandro, oggi in maglia Olimpia), Gregor Fucka e Dejan Bodiroga. Poi nient'altro. Dan è stato richiamato in panchina nel 2011 dopo 23 anni di assenza dal campo: il coach non ha saputo dire di no in una situazione di emergenza, la sua immagine ha riportato entusiasmo ma la squadra non è andata oltre le semifinali nei playoff.

Coach Dan è un po' l'uomo immagine della pallacanestro italiana, quella che ha dato luce alle scarpette rosse di Milano e in generale alla palla a spicchi. Ma Peterson, col suo italiano unico e inimitabile, è diventato un volto televisivo, ha fatto pubblicità, il conduttore, l'opinionista e il commentatore, non solo per il basket ma anche per altri sport come il wrestling.

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