Guarda la fotogallery sull'ultima serata milanese di Danilo Gallinari
L'EA7 Emporio Armani Milano non riesce proprio a sfatare il tabù europeo. In estate, dopo il mercato faraonico che ha portato pezzi pregiati come i greci Bouroussis e Fotsis, gli americani, Hairston, Cook e Nicholas, oltre al regalo di Danilo Gallinari ad inizio autunno a causa del lockout Nba, sembrava che l'Olimpia si fosse attrezzata per bene per lottare, se non per il titolo, almeno per provare a staccare il biglietto per la Final Four di Eurolega. Al momento però, nemmeno un coach esperto, navigato e vincente come Sergio Scariolo, ha saputo dare un'identità a questa Milano.
Nelle ultime stagioni veniva rimproverato alla squadra di Armani di non avere tecnico e giocatori con pedigree europeo. Vero! Quest'anno però questo problema non esiste. Eppure Milano, che anche in campionato non ha brillato, ha sofferto il palcoscenico continentale. Sembra che le note di Devotion taglino le gambe a chiunque vesta la casacca dell'Olimpia, a maggior ragione al Forum di Assago. Non è successo al debutto col Maccabi Tel Aviv, mentre con Efes, Partizan Belgrado (sanguinoso ko in una gara tenuta in pugno) e Real Madrid, l'Armani si è sciolta.
Vero che il girone è davvero tosto, con squadre potenzialmente da Final Four, fatta eccezione per i belgi di Charleroi. Però Milano, con quel roster, non può temere confronti. Eppure, nemmeno l'aggiunta di Gallinari ha dato quel qualcosa in più. Il Gallo, in 7 gare europee, ha firmato 16 punti con 4 rimbalzi di media, ma con un pessimo 26% da tre punti. I maligni pensano che un Gallinari part time, ovvero senza sapere fino a quando lo si avrebbe avuto, ha solo messo in difficoltà Scariolo e le sue idee di gioco. Forse, ma è più giusto dire che questa Milano non è ancora abbastanza squadra per competere fino in fondo. Siena e Cantù sono la maggior espressione del basket italiano perchè, talento a parte (che forse è anche inferiore all'Armani), sono più collaudate, con giocatori e staff tecnici che sono al timone da diverse stagioni.
Niente è ancora perduto però per l'EA7 Emporio Armani: servirà un'impresa, già, perchè bisognerà vincere ad Istanbul con l'Efes e a Belgrado con il Partizan ribaltando la differenza canestri, oltre che in casa con lo Spirou. In più sperare che Partizan ed Efes non facciano bottino pieno nelle loro gare. Gallinari ha salutato Milano, l'Europa non ancora.
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