L’Olimpia crolla a Tel Aviv e dice addio all’Eurolega. In gara 4 dei quarti di finale il Maccabi vince 86-66, chiude sul 3-1 la serie e si qualifica alle Final Four che si disputeranno proprio al Forum dal 16 al 18 maggio. Eppure le cose si erano messe bene per l’Olimpia, avanti 43-35 all’intervallo grazie soprattutto a uno strepitoso Langford. Poi il crollo nell’ultimo periodo, chiuso dal Maccabi con un incredibile parziale di 32-10.
Alla Nokia Arena l'Olimpia duella ad armi pari nel primo quarto col Maccabi, che si affida spesso e volentieri ai semiganci da centro area di Schortsanitis (11 punti alla fine per l'ex Cantù) che però gioca a singhiozzo per problemi di falli. I biancorossi approfittano dell'assenza del greco per attaccare il ferro, anche se le percentuali dalla lunetta alla fine saranno disastrose per gli uomini di Banchi (7 su 17 di squadra). I veri grattacapi alla difesa israeliana li crea un inarrestabile Keith Langford: l'ex di serata segna 28 punti con un 5 su 8 dall'arco dei tre punti, ed a fine secondo quarto, con una tripla di Hackett e due in fila di un Jerrells a corrente alternata l'Olimpia scappa fino al +10, massimo vantaggio biancorosso. Dopo l'intervallo si riparte dal 35-43 per Milano, che però subisce un 9-0 di parziale in apertura di periodo: Blatt allunga la difesa del Maccabi, forzando due palle perse sanguinose, anche se gli isolamenti di Langford e la regia di Hackett permettono all'Olimpia di resistere alle bordate da tre punti del Maccabi e chiudere il terzo quarto a +2. Il quarto e decisivo periodo però si trasforma in incubo per l'Olimpia.
La difesa di Rice cancella dal campo Langford, e per Milano è black out, mentre il Maccabi fa esplodere la Nokia Arena: la fisicità di Tyus (16 e 9 rimbalzi per l'ex Gators) e le triple di Blu e Smith permettono alla squadra di Blatt di centrare il traguardo delle Final Four. Gli israeliani incontreranno nella prima partita delle Final Four la vincente fra Cska Mosca e Panathinaikos, mentre per l'Olimpia Milano, che saluta l'Eurolega, è forte il rammarico per quella Gara 1 gettata al vento, che pesa come un macigno nell'economia della serie.