Chi ben comincia è già a metà dell'opera, diceva un vecchio proverbio. Un'osservazione che calza a pennello per l'Italbasket maschile, che ha vinto le prime quattro gare nel girone di qualificazione al Mondiale 2019. Di questo e molto altro ha parlato oggi il ct Romeo Sacchetti, a margine di un incontro al Collegio universitario Cairoli di Pavia: "Nelle prime partite del girone di qualificazione siamo andati bene - dice il tecnico - Adesso dobbiamo confermarci anche negli impegni più difficili, a cominciare dalla prossima partita, che giocheremo contro la Croazia". Il ct dell'Italbasket, che è anche allenatore della Vanoli Cremona, invita i suoi ragazzi a tenere i piedi per terra, considerati i recenti flop del movimento cestistico italiano (su tutti, la mancata qualificazione ai Giochi di Rio 2016).
"In tanti ci chiedono di tornare a essere una Nazionale capace di vincere un Europeo come quella in cui giocai io e che vinse l'oro agli Europei di Francia 1983. Rispetto a quegli anni però è profondamente cambiata la geografia del basket - continua Sacchetti - L'Urss e la Jugoslavia si sono divise in tante nazioni, tutte capaci di sfornare ottimi giocatori". Il ct individua la ragione della crisi del nostro basket anche nel carattere dei giovani italiani: "I nostri ragazzi, anche quelli più dotati, devono crederci di più e impegnarsi al massimo - prosegue Sacchetti - Solo così potranno raggiungere livelli importanti".