Dal campo alla scrivania il passo è stato brevissimo per Andrei Kirilenko. Il 34enne ex giocatore del Cska Mosca e in Nba con Utah Jazz, Minnesota Timberwolves e Brooklyn Nets, è stato infatti eletto presidente della Federazione russa di pallacanestro a soli pochi mesi dall'aver appeso le scarpe al chiodo. AK-47, così soprannominato affiancando le sue iniziali e il suo numero di maglia alla siglia del famoso kalashnikov, ha vinto le elezioni dopo il ritiro dell'unico rivale, il team manager della nazionale Dmitri Domani.
Kirilenko, che con la Russia ha vinto uno storico oro europeo nel 2007 in Spagna e poi il bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, prende il timone di una federazione in crisi e che era stata anche temporaneamente sospesa dalla Fiba per i suoi contrasti e le sue battaglie legali. AK-47 è stato inoltre attaccato dai suoi avversari per avere la doppia cittadinanza avendo sposato una donna di passaporto statunitense. "Non capisco che danno possa portare la mia seconda cittadinanza. Sono stato per tutta la mia vita un cittadino russo, resto russo e morirò russo", ha detto.
Sul programma da attuare come leader della federbasket ha aggiunto: "Il basket è sceso dal terzo-quarto posto al settimo, a livello di popolarità in Russia. Dobbiamo cambiare il nostro stile e svecchiare la nostra immagine, oltre ad aumentare il numero di giocatori da nazionale: ora sono 20 o 30, devono diventare 300: ripartiamo dai giovani, pensare solo al livello senior sarebbe come sistemare il tetto dove però mancano muri e fondamenta".