Per Kobe Bryant, evidentemente, è proprio fisicamente impossibile non vincere. L'ex cestista dei Los Angeles Lakers, vincitore di 5 titoli Nba e due ori olimpici con gli Stati Uniti, conquista, dopo il mondo del basket, anche quello del cinema. Con il suo "Dear Basketball", corto animato ispirato alla sua lettera di addio alla palla a spicchi che inizia proprio con queste due parole, ha vinto agli Oscar nella categoria "Miglior corto animato". Ad annunciarlo, Mark Hamill: una stella annunciata dal Luke Skywalker di Guerre stellari.
Grande emozione per Kobe Bryant durante il discorso al ritiro della statuetta: "Non so nemmeno se sia possibile una cosa del genere, noi cestisti dovremmo solo stare zitti e palleggiare". Risposta per le rime a chi, cone Laura Ingraham, giornalista di Fox News, ha sentenziato, riferendosi all'attivismo di LeBron James e Kevin Durant, che, appunto, i giocatori di basket dovrebbero solo fare silenzio e giocare. "Sono contento che facciamo più di questo - specifica Bryant - e grazie all'Academy per questo incredibile onore, a John Williams per un'incredibile lavoro di musica, a chi ha creduto in questo progetto e a chi lo ha reso possibile. Infine, grazie a Vanessa e alle mie figlie Natalia, Gianna e Bianka, siete la mia ispirazione". Durante il discorso, anche una frase in perfetto italiano rivolto alla moglie: "Ti amo con tutto il mio cuore". Poi, rivoltosi ai giornalisti: "Vincere questo premio è onestamente migliore di un titolo Nba - dice Bryant - giuro che è così. Quando dicevo a tutti che avrei scritto e raccontato storie dopo essermi ritirato, tutti credevano che sarei stato triste dopo il mio addio al basket. Essere qui con questa statuetta è davvero pazzesco".