Daniel Hackett è il personaggio che fa più discutere del basket italiano, per la sua scelta di rinunciare agli Europei con la Nazionale, il no all'Olimpia Milano e la decisione di restare alla Montepaschi Siena nonostante il taglio netto del budget. "L'estate prossima saro free agent, avrò fatto il mio dovere a Siena e spero di avere possibilità in America. Altrimenti vado all'estero, ma sono scaduti quei 5 anni in Italia che mi predisse un GM americano al tempo del draft. Voglio migliorare ancora: per completare la maturazione sarà importante giocare con più continuità, mostrare più sicurezza in regia e forse nel tiro da fuori", ha detto Hackett alla Gazzetto dello Sport.
Sul no a Milano ha aggiunto: "Sono stato lusingato dalle avances di coach Banchi, ho avuto per un momento il desiderio di continuare con lui e Danesi che sono stati fondamentali per me, ma quando si è aperto un varco a Siena non ci ho pensato due volte. Più che un rifiuto è stata la scelta di difendere quanto vinto nel 2013 e chiudere qua la mia esperienza italiana".
Hackett ha chiuso con una battuta sulle sue condizioni fisiche di cui si è parlato tantissimo, soprattutto in chiave Nazionale: "L'infortunio è alle spalle. Avevo una lesione di un centimetro al tendine d'Achille. Quando il dottore che operò Zanetti mi ha detto che eravamo 50-50 ho deciso che erra meglio fermarmi. Staminali? Non mi sono sottoposto ad alcun tipo di operazione, altrimenti non sarei arrivato a Siena i primi di agosto per la riabilitazione. La Nazionale? Alle qualificazioni del 2012 io c'ero. Stavo bene ed ho giocato".