Il 'Boston pride' colpisce ancora. Strepitosa rimonta dei Celtics, che nella notte piegano le resistenze degli Houston Rockets 98-99, recuperando 26 lunghezze di svantaggio. Nel finale espulso Harden, autore di due falli tecnici per liberarsi dalla marcatura di Smart. Tutto facile, invece, per i San Antonio Spurs di LaMarcus Aldridge (25 punti), che superano 107-119 i New York Knicks. Cadono i Sixers della coppia Saric-Embiid sotto i colpi di un super McCollum da 34 punti: Portland vince 110-114.
L'orgoglio dei Boston Celtics è davvero difficile da domare. Strepitosa rimonta dei biancoverdi che, in un finale mozzafiato, superano gli Houston Rockets 98-99 e consolidano la propria leadership nella Eastern Conference. Partita dall'andamento quanto mai sinusoidale: schiacciano subito il piede sull'acceleratore i Razzi texani che scappano via, chiudendo una prima frazione dominata sul perentorio +20 (12-32). Boston litiga con i ferri del TD Garden e così i Rockets ne approfittano per andare al riposo lungo sul rassicurante 62-38 dopo aver toccato anche il +26. Al rientro sul parquet, cambia la musica. I Celtics raddrizzano la mira e serrano le maglie della difesa, togliendo ritmo all'orchestra di Mike D'Antoni. Punto su punto, Boston si riporta fino ad una lunghezza di distanza con la schiacciata di Tatum a 7 secondi dalla fine. Qui, Harden (34 punti e 10 assist) commette una doppia sciocchezza, con due falli tecnici per liberarsi dall'asfissiante marcatura di Smart che consentono ad Horford di chiudere i conti dalla lunetta per il 98-99 finale.