Una prestazione da MVP. Steph Curry mette 45 punti in tre quarti e i Golden State Warriors si sbarazzano dei Los Angeles Clippers con un perentorio 121-105 allo Staples Center. Senza Gallinari, Beverley, Teodosic e Rivers, i Clips non possono nulla contro i campioni in carica, trascinati dall’onnipotenza cestistica dello 'Splash Brother'. Il numero 30, nei primi 8 minuti e mezzo di partita, manda a bersaglio 4 delle 6 triple tentate, cui aggiunge la solita perfezione dalla lunetta (5/5), per 17 punti che scavano il primo solco. Nonostante la fisicità di DeAndre Jordan e la mano caldissima di un Lou Williams da 23 punti, LA non può nulla contro le percentuali irreali di Steph, che chiude con il 58% da 2 punti ed il 50% dall’arco dei tre punti. L’ex MVP, in neppure 30 minuti (29:50) mette assieme 45 punti, fermandosi a 9 dal suo massimo in carriera (i 54 siglati al Madison Square Garden), con 8/16 da tre e anche 6 rimbalzi e 4 assist. Se i Warriors continuano a vincere, i Rockets, senza Harden, stanno attraversando un momento di profonda difficoltà. I Razzi texani cedono il passo anche a Detroit contro i Pistons (101-108 il punteggio finale) di un notevole Tobias Harris da 27 punti e 8 rimbalzi ed incassano l’undicesimo ko stagionale.
Tornano al successo i Cleveland Cavaliers che, grazie alla (quasi) tripla doppia del solito, immarcescibile LeBron James, si sbarazzano dei coriacei Orlando Magic 131-127 e trovano la vittoria numero 27 in stagione regolare. Dopo un primo tempo equilibrato, i Magic tentano la fuga nel terzo quarto con Cleveland che fatica a contenere la fisicità di Aaron Gordon e le accelerazioni di Elfrid Payton. Il Prescelto, però, è in serata di grazia e conduce i suoi ad una super rimonta con un’ultima frazione da 40-24 che rimette le cose a posto. Vittoria fondamentale anche per i Boston Celtics, che superano 87-85 i Brooklyn Nets grazie al glaciale contributo di Jason Tatum. I biancoverdi litigano col canestro per tutto il match, Irving inizia malissimo, poi si riprende, tornando a metterne 20 dopo due partite di digiuno. Brooklyn lotta ma prima prende in faccia la schiacciata di Tatum, poi sull’errore di Kyrie è letargica a rimbalzo, ed incassa un’altra tripla dal rookie di Boston che scrive la parola fine sul match.
Nelle altre partite, i Chicago Bulls vengono spazzati via dagli Indiana Pacers 86-125, mentre i Milwaukee Bucks piegano le resistenze degli Washington Wizards 110-103. Grazie ad un super Karl Anthony-Towns da 21 punti e 16 rimbalzi, i Minnesota Timberwolves battono i Pelicans 98-116, mentre i Nuggets cedono il passo ai Sacramento Kings 98-106, con i californiani che mandano ben sette uomini in doppia cifra.