Uno spettacolo pirotecnico nonostante le assenze. Finisce 124-114 il secondo confronto stagiona tra i Golden State Warriors e gli Houston Rockets, rispettivamente testa di serie numero uno e due della Western Conference. Tra le fila dei texani non c’è James Harden (assenza prevista), mentre i campioni in carica devono fare i conti con la defezione all'ultimo minuto di un Kevin Durant fermato da un problema al polpaccio. Anche senza due dei principali candidati al titolo di MVP, lo spettacolo non è mancato, con i Guerrieri della Baia che vendicano il precedente ko, allungando in classifica e consolidando la propria leadership. Partono subito con le marce alte i padroni di casa grazie ad un Chris Paul chiamato a prendersi tutte le responsabilità in contumacia il Barba. L'ex playmaker dei Clippers chiude con una prova maiuscola da 28 punti, 7 rimbalzi e 9 assist, che non è però sufficiente per piegare le resistenze dei campioni. Anche senza KD35, infatti, gli Warriors possono contare su di un roster dalla profondità unica: sono 29 i punti di Steph Curry, ai quali si aggiungono i 28 del 'gemellino' Klay Thompson e la tripla doppia di Draymond Green (17 punti, 14 rimbalzi e 10 assist). "Non ci siamo ancora difensivamente a livello di comunicazione, di tutte quelle cose che possiamo controllare e che invece non stiamo facendo", l'analisi di coach Mike D'Antoni al termine del match.