Milano è campione d'Italia, dopo 18 anni di vacche magre le 'Scarpette Rosse' tornano ad abbracciare uno Scudetto, il 26esimo, che mancava dal 1996, dalla Stefanel di Nando Gentile, Fucka e Dejan Bodiroga. Dopo un lungo inseguimento, l'Olimpia targata Giorgio Armani ha portato a termine la prima missione di un ciclo che si spera molto vincente, non solo in Italia. E' stata dura, ben 7 gare di una serie finale combattutissima contro una Montepaschi Siena orgogliosa e mai doma: Milano però ha vinto con merito davanti ad un pubblico meraviglioso dopo una stagione regolare dominata con autorità.
Sembrava l'anno giusto, doveva essere l'anno giusto e così è stato per l'Olimpia Milano. La formazione di coach Luca Banchi, fatto arrivare proprio da Siena come Hackett, Moss e Kangur per cercare l'ultimo definitivo salto di qualità vincente, non ha fallito il principale obiettivo di inizio stagione. L'EA7 Emporio Armani, per l'ennesimo anno favorita ai blocchi di partenza dopo aver costruito un roster più che completo che ha sfiorato le Final Four di Eurolega, salva una stagione che poteva essere considerata fallimentare dopo essere uscita anche al primo turno nelle Final Eight di Coppa Italia, tra l'altro in casa.
Milano, avanti 2-0 nella serie finale dopo le prime due gare, è stata costretta a vincere gara 6 in trasferta con un miracolo di Jerrells per restare a galla e in gara 7 davanti al proprio pubblico, non ha sbagliato, ha vinto la partita e ha dato inizio alla festa. Un successo meritato che è un premio per il sostegno di pubblico unico, capace di riempire praticamente sempre i quasi 13mila seggiolini del Mediolanum Forum di Assago e di piazzarsi numerosi davanti ai maxischermi piazzati in città proprio in occasione della serie finale.
Dopo aver rischiato l'ennesimo crollo, la corazzata con Langford, uno dei primi cinque giocatori d'Europa, con Alessandro Gentile (scelto al secondo giro del Draft NBA dagli Houston Rockets), con Samardo Samuels, con David Moss, e con tutti gli altri, ha saputo riorganizzare le idee, compattarsi e rialzarsi dopo la sconfitta casalinga di gara 5, scacciando anche i fantasmi di quanto accaduto nelle Final Eight e poi nella serie dei quarti di Eurolega contro il Maccabi Tel Aviv, squadra sulla carta più debole ma più abituata a giocare per vincere quando la pressione è parecchia.
La gioia più grande è per il patron Giorgio Armani, un autentico mecenate che ha deciso di investire in una passione, la pallacanestro, e che dopo tanti insuccessi gli ha regalato sil primo grande trionfo. Alla sesta stagione della sua gestione (arrivato nell'estate 2008 rilevando il club da Giorgio Corbelli e di fatto salvandolo dal fallimento), ha potuto assaporare la prima gioia: per lui, alla quarta finale in 6 anni sempre contro la rivale Siena, ecco una vttoria unica e indimenticabile.