Sassari vince ancora e vede la finale Scudetto, per Milano adesso si fa davvero dura. Questo l'esito di gara-4 della semifinale playoff dove la Dinamo si impone 80-67 e balza sul 3-1 nella serie, mantenendo il fattore campo. Grande equilibrio al PalaSerradimgni, rotto nell'ultimo quarto dallo sprint dei sardi che potrebbero chiudere già sabato ad Assago: i 24 di Gentile non bastano all'Olimpia, che ora non potrà più permettersi passi falsi.
Avvio di gara equilibratissimo, con entrambe le squadre attente in difesa e poco precise sia dall'arco che dalla lunetta. Si alternano al comando, con Milano che sul finire di primo quarto prova ad allungare: 18-23, corretto sul 21-23 del primo mini break dalla tripla di Sosa. Nel secondo periodo la musica non cambia, nessuna riesce ad allontanarsi a più di un possesso: Gentile è ispirato, ma anche Samuels non scherza (14) così l'Olimpia va all'intervallo avanti di 1 (40-41).
Ad inizio ripresa sono ancora gli ospiti a tentare la fuga e a centrare il massimo vantaggio (+6), istantaneamente ricucito da un parziale di 7-0 che riporta Sassari sul 50-49. E sono proprio i sardi invece a confezionare l'allungo decisivo a cavallo dell'ultimo mini break con un parziale di 12-0 che vale il 66-57. A spaccare la partita è il solito Logan, vero incubo di Milano: due triple consecutive che mandano in delirio i tifosi del PalaSerradimigni, autentico sesto uomo per i sardi.
Milano prova con le ultime forze a restare in partita, torna a -3 (66-63) ma ormai l'inerzia del match è tutta a favore di Sassari che ancora con Logan (19), poi Sanders (15) e Lawal (13) mette in ghiaccio il punteggio. L'Olimpia finisce con le spalle al muro e Hackett perde la testa, facendosi cacciare insultando tutti: Sassari, dopo aver battuto l'EA7 nelle finali sia di Supercoppa e che di Coppa Italia, potrebbe estrometterla anche dai questi playoff. Parlare di bestia nera è riduttivo.