La Reyer Venezia è la seconda finalista in Serie A. La formazione orogranata chiude i conti in gara 6 di semifinale playoff sul punteggio di 83-84 contro Avellino ed elimina la Scandone all’ultimo respiro. Proprio come nell’ultima sfida, decisivo il break nel secondo quarto (19-31) che consente agli ospiti di andare al riposo sul 43-52. In finale Venezia affronterà Trento che ha eliminato l’Olimpia Milano nell'altra semifinale scudetto.
Spalle al muro, la Sidigas Avellino non può più permettersi di sbagliare se vuole provare a prolungare la serie fino a gara 7. A muovere il punteggio è Fesenko che rompe gli indugi dalla lunetta del tiro libero, mentre dall'altra parte, sempre dalla linea della carità, è Batista a rispondere per le rime. Come negli altri episodi della serie, l'equilibrio sul parquet è totale e, alla tripla di Leunen, risponde quella di Haynes. La Reyer esaurisce subito il bonus e Avellino prova ad approfittarne con Thomas che realizza il comodo canestro del 7-5. Il playmaker orogranata tiene a contatto i suoi e la prima bomba di serata di Peric vale il contro-sorpasso (13-14). Nonostante l'importanza della posta in palio, le mani dei protagonisti sul parquet non tremano e, anche grazie al contributo di Shawn Jones, al debutto nella serie, i Lupi chiudono la prima frazione sul 24-21. La Reyer fatica a contenere la fisicità del numero 22 biancoverde e la Scandone ne approfitta per provare ad azzannare la partita e ad assestare la prima spallata al match (32-26). Ad interrompere l'emorragia per i lagunari è il solito Esteban Batista che da il là ad un parziale di 0-10, alimentato dai canestri di un indiavolato Ariel Filloy. Kyrylo Fesenko fa il vuoto sotto alle plance ma gli ospiti sono implacabili dai 6,75 m e continuano a crivellare il canestro per il 43-52 con cui si va all'intervallo lungo.
Le percentuali dal campo calano ad inizio ripresa con Venezia che non riesce più a trovare il bersaglio da 3 punti con la stessa continuità, ma nemmeno Avellino ha la freddezza ed il cinismo per riuscire a riportarsi a contatto. Anzi, il tredicesimo punto di Haynes regala il nuovo massimo vantaggio di serata che gela e zittisce il Pala Del Mauro (47-62). Ragland è il lontano parente del giocatore dominante che aveva deciso gara 3 ma, anche senza il contributo dell'ex Olimpia Milano, la squadra di Sacripanti riesce a restare a galla con il canestro di Logan che costringe De Raffaele ad interrompere la partita. A smorzare l'entusiasmo dei padroni di casa è Stefano Tonut che, sulla sirena del terzo periodo, rimette 14 lunghezze di distanza (56-70). I ‘Lupi’ irpini non vogliono chiudere la stagione con una sconfitta davanti al proprio pubblico e danno fondo a tutte le riserve di energie per provare a ridurre il gap anche grazie ai canestri di un ritrovato Joe Ragland. Il fallo antisportivo di Ariel Filloy a 5 minuti dal termine ridà coraggio, fiato e fiducia al pubblico di casa, che esplode in occasione dei due liberi di Logan che valgono il 68-75. Venezia cerca di addormentare la partita facendo correre il cronometro, ma David Logan, dall'alto della sua esperienza, è l'ultimo a mollare e, prima ruba il pallone che riporta Avellino ad un solo possesso di distanza (78-81), poi realizza la bomba del -1 ad un secondo dalla sirena finale (83-84). La rimonta dei padroni di casa non si concretizza e la Reyer scrive una pagina indelebile della propria storia, centrando la prima finale scudetto. Ora la formazione orogranata dovrà vedersela con Trento che ha eliminato l'Olimpia Milano nell'altra semifinale scudetto.