L'Italia torna bruscamente coi piedi per terra dopo i successi alla Trentino Cup e al Torneo di Tbilisi sulla strada che porta a Eurobasket 2015. Gli azzurri infatti incappano in due stop su tre gare nel Torneo di Capodistria, il secondo nella terza e ultima giornata contro la Slovenia padrona di casa che si è imposta per 76-67 contro gli azzurri di Simone Pianigiani, nell'occasione senza Andrea Cinciarini, neo papà, e Danilo Gallinari, a riposo per un leggero affaticamento.
Dopo lo scivolone contro l'Ucraina, maturato nonostante un vantaggio di 26 punti, l'Italia si gioca una partita vera contro la Slovenia padrona di casa a Capodistria, squadra tosta e quadrata nonostante l'assenza della stella Nba Goran Dragic. Gli azzurri partono bene, avanti 15-9, ma nel secondo periodo si piantano offensivamente e gli avversari trovano il +10 sul 34-24 grazie alle triple di Prepelic. Dopo l'intervallo (azzurri sotto 38-29 al 20') la squadra di Pianigiani rimonta con i canestri di Datome, Hackett e Belinelli, si porta anche avanti ma al 30' la Slovenia è comunque davanti 53-51.
Nell'ultimo quarto la gara si accende, Nikolic e coach Zdovc si beccano anche dei tecnici per simulazione e proteste, e l'Italia ne approfitta per sorpassare sul 59-58 grazie ad un paio di lampi di Bargnani. Lì però gli azzurri si piantano e la Slovenia replica con un 11-0 lanciato da Balazic e Prepelic che di fatto chiudono la gara. Inutile il tentativo di ritorno finale firmato da Belinelli e Hackett, i migliori con 16 punti. L'Italia, che deve anche fare i conti con un leggero infortunio muscolare di Datome, nel prossimo fine settimane giocherà il Torneo di Trieste con Georgia, Russia e l'università di Michigan State, ultimo test prima degli Europei che iniziano il 5 settembre.
Coach Simone Pianigiani ha detto a fine gara: "Stasera partita vera, non sono arrabbiato per la sconfitta ma c’è rammarico per aver giocato in questo modo alla partita numero nove e non alla partita numero uno. Oggi abbiamo interpretato una gara consistente, che ci ha fatto capire che per noi questo extra-sforzo deve essere abituale a questi livelli. La nostra disabitudine a giocare con le mani addosso e con questa ruvidità ci ha portato a perdere, mi auguro che tutti ora siano consapevoli perché abbiamo ancora poco tempo per farci trovare pronti".