Dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato lo scorso 7 giugno per sottoporsi a un delicato intervento al cuore, Silvio Berlusconi ufficializza di fatto la trattativa con il gruppo cinese intenzionato a rilevare la quota di maggioranza del club rossonero: "Il percorso è avviato - dice Berlusconi ai cronisti che lo attendevano fuori dall'ospedale. Io ho rinunciato a qualunque pretesa di prezzo, ma ho preteso che ci sia l'impegno da parte dei nuovi acquirenti, un gruppo di importanti società cinesi a partecipazione statale, di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi due anni. Credo sia importante consegnare il Milan a chi è disposto a renderlo di nuovo protagonista in Italia, in Europa e nel mondo".
Il tempo di tracciare un bilancio della sua incredibile avventura alla presidenza del Milan ci sarà, ma a Berlusconi preme ribadire un concetto: "Negli ultimi quattro anni non ho seguito la squadra come in passato. Vorrei chiudere così questo periodo di trent'anni che ha visto 28 grandissime vittorie, tanti secondi posti e un popolo rossonero che è aumentato di numero". E in merito alla trattativa con il gruppo cinese si registra anche il commento di Pier Silvio Berlusconi: "Se mio padre sente che è arrivato il momento di dire basta, lo fa sempre per il bene della squadra. Il Milan è sempre stato, prima di tutto, un affare di cuore di mio padre. Ha sempre dato energie e passione al Milan. E oggi per il bene del Milan ha deciso che è arrivato il momento di cambiare strada".