Berlusconi: "Vorrei Milan come Barcellona"

Pubblicato il 15 dicembre 2011 alle 08:00:00
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

"Mi piacerebbe vedere nel Milan il gioco del Barcellona. Io lo facevo quando allenavo i ragazzini tra i dilettanti". Silvio Berlusconi è un estimatore del modello di gioco del club blaugrana e lo vorrebbe importare per i suoi rossoneri. Il patron, presente alla cena di Natale del Milan, ha approfittato dell'occasione per esprimere i propri pensieri sul suo giocattolo preferito: "Pensiamo di poter vincere il campionato - racconta ai microfoni di Sky Sport -. Siamo negli ottavi di Champions League, dove il Barcellona applica quel gioco che mi piacerebbe vedere nel Milan. Non hanno più giocatori di classe di quanti ne abbiamo noi. Si tratta solo di avere la volontà di creare un gioco lontano dal calcio tradizionale".

Massimiliano Allegri, in scadenza di contratto a fine stagione, non corre alcun rischio: "Allegri - chiarisce l'ex Premier - va benissimo, il rinnovo del contratto del tecnico non è in discussione. Si è già deciso di farlo. Van Basten? Occupa un posto speciale nel mio cuore come giocatore, come allenatore non so giudicarlo". Uuna battuta su Carlos Tevez, sogno di mercato dei rossoneri: "Tevez deve scegliere fra i soldi del Paris Saint Germain o il prestigio di una squadra come il Milan dove può vincere tutto, anche il pallone d'oro", prosegue Berlusconi.

Nei giorni scorsi l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani ha smentito che l'eventuale arrivo di Carlos Tevez, desiderato anche dal Paris Saint Germain, potrebbe influire sulla permanenza a Milano di Pato: "Ha avuto una serie di incidenti e non ha ancora recuperato la forma - spiega il patron a proposito del brasiliano -. Deve mirare sempre al gol, deve giocare in una posizione avanzata ma troppo spesso gioca nella zona centrale del campo. Nel calcio c'è una vecchia regola: è importante vincere, per vincere bisogna segnare, per segnare bisogna tirare e per tirare bisogna essere nei pressi dell'area di rigore. L'ho ricordato anche a Pato".