Giornata speciale quella di oggi per Matteo Berrettini: il tennista romano, numero 8 al mondo, festeggia 24 anni con la speranza di poter tornare presto a far divertirci tutti quanti
Il 12 aprile del 1996, in quel di Roma, nasceva Matteo Berrettini, colui che lo scorso anno ha completato una stagione fantastica, culminata con l’ottavo posto in classifica e anche nella Race, ottenendo così il pass per le Finals 2019. Una crescita graduale, maturata anche nelle stagioni precedenti ma già nel 2018 si erano viste delle avvisaglie circa il talento del giovane romano. Il 2 gennaio 2018, infatti, Matteo supera tre turni di qualificazione e vince al primo turno in quel di Doha il primo match a livello ATP, battendo un osso duro come il serbo Troicki in tre set. Qualche mese più tardi, compie un upset non indifferente, battendo Tiafoe al primo turno nel Masters di Roma, venendo poi sconfitto da Zverev. Ma i segnali di crescita sono importanti e il terzo turno al Roland Garros (battuto da Thiem in 4 set) sono la conferma di quello che poi si compirà nel 2019, non prima però di vincere a Gstaad il primo titolo e di chiudere il 2018 al 54° posto ATP.
Agli Australian Open 2019, il sorteggio non è favorevole e Berrettini si deve inchinare a Tsistipas, al quale però il romano riesce anche a strappare un set. Dopo la semifinale di Sofia, ad aprile ottiene il secondo titolo ATP battendo Krajinovic in finale a Budapest. Finita qui? Neanche per idea perché all’ATP di Monaco, una settimana dopo, riesce ad arrivare ancora in finale, venendo però battuto dal più fresco Garin al tie break del terzo set. Una sconfitta che, moralmente, può farsi sentire ma la corazza del Berretto è d’acciaio: a Roma centra gli ottavi di finale, a Parigi si ferma al secondo turno ma, sull’erba, si trasforma. Prima vince a Stoccarda il terzo titolo ATP (senza mai cedere il servizio e perdere un set!) e poi ottiene un’altra semifinale ad Halle. Il forfait a Eastobourne è provvidenziale perché a Wimbledon, l’azzurro fa sognare, battendo tra gli altri anche Schwartzman venendo però liquidato (solo 5 game vinti in tre set) da sua maestà Roger Federer. Già solo questi risultati potrebbero bastare per definire ottima la stagione ma Berrettini non ha intenzione di fermarsi, nonostante un problema alla caviglia che gli impedisce di difendere i punti del torneo di Gstaad. Agli US Open, Berrettini fa il capolavoro: nei primi tre turni liquida Gasquet, Thompson e Popyrin e agli ottavi elimina anche Rublev. Ai quarti la spunta in cinque set contro Monfils, approdando così in semifinale contro Nadal che lo batte in tre set. Prima delle Finals, traguardo ottenuto al Masters di Parigi Bercy nonostante il KO al secondo turno con Tsonga, si segnala anche la semifinale a Shanghai, altro grande risultato del tennista azzurro che, a Londra, capita nel girone infernale con Federer, Djokovic e Thiem, quest’ultimo battuto da Berrettini nella terza partita. Sarà l’unica vittoria dell’azzurro ma è la ciliegina sulla torta di un anno fantastico.
Un compleanno atipico, non in giro per il mondo ma a casa per causa di forza maggiore. Tanti auguri Berretto! Con la speranza che il 2020 – sempre se si comincerà – possa essere altrettanto ricco di soddisfazioni.