Domani, primo marzo, prenderanno il via i Mondiali di biathlon. A Ruhpolding, in Germania, è atterrata la squadra italiana diretta da Fabrizio Curtaz. Dieci gli iscritti azzurri alle gare iridate, si comincerà con la staffetta mista e si chiuderà l'11 marzo con le due mass start.
Nel team Italia serpeggia un lieve pessimismo, figlio di risultati non troppo soddisfacenti in Coppa del Mondo. Nel corso dell'inverno, ad Oberhof, è giunta la storica affermazione nella staffetta maschile composta da Lukas Hofer, Christian De Lorenzi e i fratelli Markus e Dominik Windisch, ma a livello individuale ragazzi e ragazze hanno deluso. "Le aspettative ad inizio stagione erano leggermente diverse - ha spiegato Curtaz -, ma qualcosa di buono abbiamo comunque combinato. Qui sarà un po' un terno al lotto, in questi giorni sta piovendo, siamo a 700 metri di altitudine e quindi avremo una neve difficile da capire. Ci consideriamo degli outsider, l'obiettivo è rovinare la festa ai favoriti". L'anno scorso, nell'edizione disputata a Chanty-Mansijsk, in Russia, arrivò il bronzo di Hofer nella partenza in linea.
Quella di Ruhpolding sarà inoltre l'ultima rassegna iridata a cui parteciperà la tedesca Magdalena Neuner, assoluto fenomeno del biathlon, che con 32 vittorie alle spalle e medaglie d'oro olimpiche e mondiali in bacheca ha deciso di ritirarsi al termine della stagione a soli 25 anni. Grande attesa, in ambito maschile, per ciò che riuscirà a fare Ole Einar Bjorndalen, norvegese detentore di tutti i record della disciplina. Il 38enne andrà alla caccia del 12esimo oro mondiale in carriera.