Boxe, a Biella termina in parità la seconda sfida femminile tra Italia e India

Pubblicato il 8 giugno 2019 alle 18:18:26
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

A Biella nel dual match, tra Italia e India doppiette per Testa, Mesiano e Alberti, bene Carini e Paoletti. I giudici italiani, purtroppo, penalizzano Martusciello, Panaith e Amato. Ho seguito in diretta streaming, risultando gli inviti un lontano ricordo, la seconda sfida tra Italia e India al femminile a Biella, considerato che combattevano molte delle titolari azzurre e la migliore formazione indiana, portata in Italia dal tecnico Raffaele Bergamasco, ex ct azzurro fino ai Giochi di Rio 2016, da un paio di stagioni responsabile del settore femminile della nazione asiatica, con risultati ottimali. In linea col valore delle atlete e la capacità del maestro di Torre Annunziata, che può avvalersi di una base impensabile in Italia.

Dopo il primo confronto, vinto dall’India (6-4), risultato bugiardo come mi dirà il c.t. Emy Renzini più avanti, dove Irma Testa, Alessia Mesiano, Valentina Alberti e Carlotta Paoletti si sono imposte mentre Roberta Bonatti, cedeva alla plurititolata Nitu, classe 2000, doppio oro iridato youth (2017-2018), troppo esperta, forte e precisa, oltre che veloce, la stessa sorte toccava a Roberta Mostarda, Francesca Martusciello, Panaith, Angela Carini e Jessica Galizia, senza conoscere il nome delle ospiti, entro nel dettaglio della manifestazione al completo.

Il responsabile italiano, Emanuele Renzini, con Michele Caldarella e Maurizio Stecca hanno portato a Biella dieci titolari azzurre, oltre alla Panaith, romena di 36 anni, che vive a Torino dove fa la guida turistica e pratica la boxe come hobby. Argento nei leggeri agli assoluti di Pescara, battuta in finale dalla Flalhi, residente nelle Marche, origini marocchine a sua volta praticante la boxe a mezzo servizio, in una categoria che per svariati motivi mancava delle migliori. A distanza di due giorni, in altra sede, domenica pomeriggio 2 giugno, si è disputato il secondo confronto, di buon valore tecnico, anche se molti confronti vedevano le azzurre battersi contro avversarie di categorie superiori. Nei 51 kg. la Mostarda, perdeva per la seconda volta dalla Zareen Nikhat, bronzo all’India open, vice campionessa nazionale dimostratasi più continua e rapida, oltre che precisa. Per la romana due match speculari in passivo. Irma Testa (57) si concedeva il bis, dopo la vittoria precedente contro Sonia Lather, titolare nazionale in carica, mentre nella seconda prova superava di misura una grintosa Manisha salita di categoria, che nel primo match la giuria (tutta italiana) aveva premiato con un grazioso regalo ai danni della Panaith, che aveva disputato il match della vita e meritava la vittoria. Pure Valentina Alberti segnava la doppietta nei 60 kg. confermando di essere una sicurezza nella categoria. Prima battendo la quotata Sarita Laishram Devi, vincitrice agli Open d’India, titolare ai mondiali 2018, dove veniva superata nei quarti dall’irlandese Harrington (3-2) poi giunta all’oro, la capitana dell’India e in seconda battuta la titolare nazionale dei 64 kg. la pericolosa e tignosa Simranjit Kaur, argento all’Open indiano a Gawahati - presenti la Fadda, la Amato e la Canfora - che Valentina ha domato con grande personalità. Complimenti anche ad Alessia Mesiano (57) in fase di totale recupero. All’esordio domina Sonia, bronzo nazionale e titolare ai mondiali youth 2018 a Budapest, nella riprova si impone sulla Lather campionessa indiana, che ha cercato di metterla sulla rissa, legando a iosa. I nostri arbitri confermano di essere estremamente severi con la azzurre e bonari con le ospiti.

Mentre all’estero avviene tutto il contrario. A due giorni di distanza, la romena Panaith, si ripresenta trovando la Sonia, decisa a vendicare la sconfitta subita dalla Mesiano. Penaith è chiaramente stanca e fatica a contenere gli attacchi dell’indiana che vince nettamente. Altra vittoria convincente di Seem Poonia, anche lei decisa a riscattare l’insuccesso precedente contro la campionessa italiana dei 75 kg. Carlotta Paoletti che nell’occasione ha disputato forse il match più bello in maglia azzurra. Per Carlotta, la gioia del successo veniva guastata dall’improvviso arrivo dell’influenza che le vietata di concedere la rivincita all’indiana. Angela Carini (69 kg.) apparsa all’esordio poco reattiva e imprecisa, perdeva netto contro Borgohain Lovlina, argento all’India open, sconfitta dalla Canfora a Gawahati. Nella riprova, sul ring di Biella, veniva fuori l’orgoglio della campana che ha combattuto col coltello tra i denti, contro Rani Pooja, fresca campionessa di casa negli 81 kg. e argento all’Open Indiano, scesa nell’occasione a 76 kg. Fra le due è stata battaglia tosta, ma stavolta la mancina di Torre Annunziata aveva l’adrenalina giusta per vincere e lo ha fatto, tra gli applausi del poco pubblico. Deludeva le attese la ferrarese Jessica Galizia (75), apparsa decisamente sotto tono, troppo ferma per evitare i continui attacchi di Bhagyabati Kachari, vincitrice all’Open India, capace di un ritmo frenetico in attacco. Renzini ha provato a stimolare l’azzurra, invitandola a portare colpi d’incontro, ma la sua reazione è risultata sporadica e poco convinta. Combatte anche la campana Francesca Amato, reduce dalla magnifica affermazione in India, ma anche stanca per il viaggio di ritorno (27 ore di volo e tre fusi orari), e trova una rivale ostica, oltre che più pesante. Borgohain Lovlina, bronzo mondiale, oltre che titolare indiana nei 69 kg., mentre la campana milita nei 64 kg. Match molto intenso, spigoloso equilibrato. Un pari sarebbe stato il risultato più equo, ma la nostra giuria ha premiato l’ospite. Senza tenere conto di nulla.

Emauele Renzini il responsabile azzurro, è giunto a Biella per seguire la prova delle azzurre nel momento in cui sta costruendo la squadra per i prossimi mondiali, al momento previsti in Russia, nella lontana Ula Ude a ottobre, ma potrebbero anche cambiare di data e sede.

Un giudizio generale della prova di Biella?

“Tenendo conto che sia ai primi passi degli allenamenti, il voto dato alle ragazze è alto e il rendimento soddisfacente. Abbiamo una bella squadra, che può solo migliorare. L’India, alla prima trasferta ufficiale guidata da Lello Bergamasco, ci teneva giustamente a far bella figura e ha portato il meglio del settore femminile. Discorso leggermente diverso per noi, che purtroppo abbiamo i numeri contati. Ci siamo presentati senza Canfora, Fadda e la Nicoli, con la Amato reduce da un viaggio lunghissimo, quindi sfasata. Ad Assisi sta allenandosi anche Diletta Cipollone nei 54 kg. Aspettiamo il 2020 per inserire pure Martina Piana, essendo youth per tutto il 2019. Abbiamo altre giovani in grande progresso, come hanno dimostrato gli europei jr, dove abbiamo vinto un oro e tre argenti e un bronzo, senza regali di sorta, semmai il contrario, Valeria Calabrese e Gianfranco Rosi stanno lavorando alla grande e non da meno Laura Tosti tornata dall’India con due ori pesantissimi. Il movimento femminile non è solo vivo, ma anche brillante. Infatti le nostre ragazze hanno fatto ottima figura”.

Di fronte alle belle prove di Testa, Mesiano e Roberti, alla conferma della Carini, oltre ai trionfi di Canfora e Amato e la conferma della Fatta, al salto di qualità della Paoletti, ci pare che la Galizia, pimpante agli assoluti, sia in regresso, mentre faticano Bonatti e particolarmente la Mostanda?

“E’ vero, ma lo avevamo previsto. Le due più leggere avevano rivali molto forti, Jessica dopo Pescara, ha dovuto affrontare una situazione per lei completamente nuova. Dal relativo impegno di palestra, si è trovata in un mondo nuovo, dove la boxe è diventata l’aspetto quotidiano e il confronto con compagne impegnative è d’obbligo, oltre alla preparazione atletica sono al centro della giornata. Adesso è nella delicata fase di saturazione, fisico e testa debbo assorbire il cambiamento, che sicuramente supererà perché un ragazza intelligente e determinata. La terrò per un paio di mesi a lavorare senza l’impegno del match, in modo che scarichi la tensione e quando sarà il momento si ritroverà ad aver tanta voglia di combattere. E un processo normale. Ci terrei anche a dire che nella prima serata, la Martusciello aveva vinto netto contro la Kaur a dispetto dei giudici. Su questo punto ci sarebbe da fare un lungo discorso, ma non ne vale la pena. All’estero ci fregano, in Italia i giudici fanno gli esterofili e così perdiamo il primo confronto 6-4, che doveva essere vittorioso per noi”.

Giuliano Orlando