Tra sabato e domenica, due cinture tricolori vacanti, troveranno i loro titolari. Domani a Porto Torres (Ss) la sfida per il titolo cruiser riguarda il locale Salvatore Erittu (29-3) opposto a Luca D’Ortenzi (8). Tra i due ci corrono 8 anni a favore del romano, 30 contro 38 che sono parecchi anche se da tempo nella boxe il miglior rendimento viene raggiunto dopo i trenta. Una sfida voluta fortemente dal sardo nonostante il titolo lo abbia detenuto già due volte, nel 2009 e nel 2015, abbia vinto cinture internazionali e combatta dal 2007. Conduce una palestra a Porto Torres (Ss) frequentata da ottima clientela e molti pugili, sta facendo crescere nuove leve di qualità. Potrebbe tranquillamente fare da spettatore, invece vuole provare a tornare campione d’Italia per la terza volta.
Sabato sera al Balai Beach la zona balneare di Porto Torres (Ss), salirà sul ring per l’impresa. “So che potrei anche perdere - ammette - ma mi sono allenato molto bene e spero di far felici i miei tanti tifosi, che saranno presenti. Il mio avversario Luca D’Ortenzi (8) ha il vantaggio dell’età, ma lo svantaggio di non aver mai disputato dieci round e una minore esperienza. Sfrutterò l’allungo e il gioco di gambe, evitando di essere bersaglio facile. Comunque vada, darò il meglio”. Di questo non ci sono dubbi, il temperamento del pugile sardo è ben noto, ma anche la fragilità del mento. Tre sconfitte su 29 vittorie non sono una percentuale alta, ma il segnale di pericolo è che sono arrivate tutte per KO. La prima nel 2009 contro Iulian Ilie, un romeno di stanza sulla riviera romagnola, che univa genio e sregolatezza. Quella sera ebbe fortuna e colse la Cintura del Mediterraneo. La seconda sconfitta a Parma contro Lovaglio nel 2015 per il titolo italiano. L’ultima data al 2016 a Brescia, in palio la cintura IBF Internazionale massimi, contro il canadese Franz Rill che vinse di forza, costringendo Erittu alla resa al quarto round. Dopo un anno rientra a Platamona e affronta Yassine Habachi (5-11-4) il marocchino naturalizzato italiano e finisce con un no-contest che non soddisfa nessuno. Batte poi il collaudatore serbo Dusan Kristin (5-8) reduce dalla vittoria su Bruzzese e comincia a pensare al tricolore.
Sul fronte opposto l’imbattuto Luca D’Ortenzi (8), romano, allievo del maestro Antonino Simone della palestra Roma Est. Prima del pugilato ha praticato arti marziali con buon successo. Poi l’approdo nella boxe, alternando lunghe soste. Passato professionista nel 2016 ottenendo tre vittorie, quattro nel 2017 e una, prima dell’impegno per il titolo italiano. Boxa in linea ed è molto veloce. Solo due vittorie prima del limite. Significativa quella ottenuta a Roma il 17 luglio 2017 contro Yassine Habachi, finito ko al terzo round, dopo aver subito una vera gragnola di pugni. Il match era iniziato con Habachi all’attacco, con diverse sventole. La reazione del romano fu immediata e devastante. Anche se ha meno esperienza, il fattore potenza non è mai da sottovalutare. Inoltre D’Ortenzi, in questa occasione si è allenato come mai in passato e non sarà facile per Erittu spuntarla. Prima del tricolore, luci sul quadrato per altri due beniamini di casa. Il medio Alex Goddi (33-3-1) che rientra dopo la sfortunata prova a St. Vincent per l’europeo medi, battuto dal polacco Zeremeta (12) in due sole riprese. Risale sul quadrato con un match soft, contro il serbo Bojan Radovic (6-23) sui sei round. Diverso l’atteggiamento del piuma Gabriele Cossu (1), che ha vinto il titolo italiano dilettanti lo scorso dicembre ed è passato subito dopo professionista, deciso a bissare il traguardo al più presto. Cossu ha 30 anni, ma energie da vendere. Impone un ritmo frenetico al match e l’altro serbo Nemanja Sabljov (3-21-2), dovrà stare bene in guardia per non farsi travolgere.. Il giorno dopo (domenica) a Sequals, altro tricolore nel contesto del Trofeo Carnera, dove nacque il gigante friulano e dove riposa. La manifestazione è giunta alla 33° edizione e grazie alla municipalità si mantiene in vita, l’appuntamento allestito dalla Loreni Boxe è ormai un classico. Anche a Sequals si combatte per un tricolore vacante, quello dei massimi tra il triestino Fabio Tuiach (28-5) e il casertano Sergio Romano (9-10-3), non più giovanissimi: 38 anni entrambi, e neppure al primo tentativo.
Diversa anche l’esperienza sul ring. Tuiach calca il quadrato dal 2004, e nel 2006 vinse la cintura tricolore a spese del palermitano Paolo Ferrara, finito KO al settimo round. Inoltre ha affrontato per l’europeo EBU il tedesco Huck e per la cintura europea WBO, l’altro krukko Wallisch. Finendo in entrambi i tentativi KO alla seconda ripresa. Dotato di dialettica superiore al talento, sa creare il clima di sfida anche oltre la realtà. Dal 2006 ha tentato altre tre volte di bissare la cintura, ma Modugno, Mandras ed Erittu lo hanno respinto. Per questo tentativo ha lanciato proclami vari, aiutato da intervistatori non solo banali ma di bassa qualità, confondendo politica e sport. Per contro, Sergio Romano sicuramente più misurato, non ha replicato più di tanto, assicurando di essere al meglio. Punterà pure lui alla vittoria, magari prima del limite, contando sulla non eccelsa solidità della mascella del triestino. Indubbiamente motivato e attento a non perdere la grande occasione. Corposo il resto del programma. Il cruiser bresciano-albanese Endri Spahiu (7-1) ha chiesto e ottenuto subito la rivincita con Maurizio Lovaglio (22-15) che lo ha battuto a maggio. Il superwelter Marcello Matano (18-3) cerca il rilancio a spese di Sladjon Dragisic (Ser. 4-12). Etinosa Oliha (2) medio di origine peruviana, trova Stefano Manfredi (1-1-1) che lo impegnerà più dei precedenti avversari. Infine il boy di casa, il superwelter Francesco Zilli (2-0-1) affronta il romeno Marius Sorin (0-43-2) attivo dal 1997, età nebulosa, per arricchire il record con poca fatica. Almeno sulla carta. Sportitalia in diretta dalle 21 in entrambe le serate.
Articolo scritto da Giuliano Orlando