Boxe: i Giochi in guantoni alla soglia del podio

Pubblicato il 5 agosto 2012 alle 13:00:44
Categoria: Olimpiadi
Autore: Redazione Datasport.it

Il torneo di pugilato, il più lungo dei Giochi (16 giorni), è giunto a metà strada. Si sono esaurite le fasi eliminatorie, da questa sera si combatte per il podio. Dei 250 atleti al via, sono rimasti 80 che nel giro di quattro giorni si ridurranno a 40. Per costoro la certezza del podio. Le semifinali iniziano il 10 venerdì. Il giorno prima, si assegnano le prime storiche medaglie femminili, nelle tre categorie ammesse (51, 60 e 75 kg.). Il torneo in rosa iniziato questa mattina, prosegue domani con i quarti, mercoledì le semifinali per concludersi il 9 agosto, giovedì pomeriggio (giorno di riposo per gli uomini). Non ci sono italiane al via – il nostro movimento dopo il passaggio al professionismo di Simona Galassi, plurimedagliata, è rimasto inerte – mentre appare in crescita costante ovunque, come dimostra la presenza di asiatiche, europee e americane con ambizioni di medaglie.

Le prime otto giornate di combattimenti hanno chiarito abbastanza bene le gerarchie. Nessuna nazione è passata indenne. Cuba ha perduto il minimosca Veitia Soto ad opera del cinese Zou, che si avvia alla conquista del secondo oro, oltre al supermassimo Savon, fatto fuori dal servilismo dei giudici che hanno dato la spintarella giusta all’inglese Joshua con un 17-16 che puzza parecchio. La Russia ha dato addio al gallo Vodopianov ad opera del brasiliano Vieira de Jesus, meno talentuoso ma più battagliero, premiato dai giudici. Per contro il massimo Beterbiev ha vinto tra i fischi contro Hunter (Usa) che meritava il successo. Il Kazakistan partito con 9 atleti è giunto ai quarti con 6, mentre l’Uzbekistan si conferma compagine fortissima, un solo stop nei gallo, mentre gli altri 5 rimasti possono ambire tutti al podio, per rifarsi della delusione di Pechino. L’Ucraina dei sette al via, ha perduto due punte: il gallo Ishchenko superato dal giovane Diaz (Usa), poi battutosi alla pari col cubano Alvarez mondiale in carica. Il medio Khytrov, iridato a Baku, ha pagato il fattore campo contro l’idolo di casa Ogogo, sfacciatamente favorito dai giudici, con un 18-18 per preferenza, da inorridire. La Gran Bretagna ha lasciato uscire solo il leggero Taylor, scozzese di Edimburgo, sconfitto dal nostro Valentino. Per gli altri 6 disco verde, senza guardare troppo per il sottile. Ottimo il Canada, due al via e due (69, +91) ai quarti. Azzerato l’Ecuador (7), un solo rimasto al Marocco (7), due all’Algeria su otto, due su sette al Brasile, che ha perduto il campione del mondo dei 64 kg. dopo una battaglia epica contro il cubano Sotolongo a sua volta iridato 2009 a Milano. Male l’Azerbajan 2 su sette, l’India uno su sette, molto sfortunata, idem la Cina. L’Australia partita con dieci titolari è rimasta col superleggero. Si è difesa bene la Bulgaria salvando i tre atleti in partenza, mentre Ungheria e Germania hanno un solo rappresentante come il Marocco partito con sette pugili.

Il bilancio italiano è nella norma, il minimosca Cappai ha pagato l’emozione perdendo netto col filippino Barriga, un piccoletto veloce e furbo, che ha messo in difficoltà anche il kazako Zhakypov, molto più esperto. Nei mosca Picardi ha perduto con l’onore delle armi, contro il mongolo Nyambayr, al quale si era inchinato anche nel 2009 ai mondiali di Milano. La differenza è atletica, l’asiatico oltre che bravo è fortissimo fisicamente. Al calo dell’azzurro, l’altro è venuto fuori. Si potrebbe obiettare che tatticamente sia stato un errore mettersi in falsa guardia contro uno che porta il destro d’acchito rapido e preciso, in realtà Picardi aveva dato il meglio nella prima ripresa, il resto lo ha fatto col cuore, quanto non poteva con i muscoli. Ha perduto d’un soffio (17-16) come dire che a Picardi non regalano mai nulla. Nei gallo, Parrinello a mio giudizio meritava la vittoria contro Campbell, premiato oltre i meriti, nel segno che i pugili di casa partono col bonus punti in tasca. Scandaloso il secondo round 5-3 al mancino vice iridato di Baku, la chiave del risultato, nelle altre due riprese il pilatesco 3-3, salvava le apparenze e assicurava la vittoria all’inglese. Sono rimasti quattro azzurri. A Pechino erano tre e andarono tutti a medaglia. A Londra la situazione è più incerta. Nei +91, Cammarelle contro il marocchino Arjaoui è favorito netto. Nei 60, Valentino affronta Petrauskas, torello lituano che attacca dal primo all’ultimo minuto. Per venirne a capo l’azzurro deve muoversi in continuazione e colpire in velocità. Il dilemma è capire l’autonomia atletica di Mirco. Se si ferma non ha scampo, troppo veloce e possente il rivale. Ci vuole un Valentino al top. Mangiacapre nei 64 kg. sembra in forma, il kazako Yeloussinov è un mancino veloce, ma contro l’arte dell’italiano, che mostra un pugilato sopraffino, dovrebbe inchinarsi. Almeno lo speriamo. Nei 91 kg. Russo, argento uscente, è un punto interrogativo. Vinto il primo match per wo, debutta contro uno dei favoriti, il giovane cubano Larduet, molto forte ma non eccezionale. L’azzurro, che in fatto di esperienza ne ha da vendere, deve colpire in velocità e uscire dal raggio delle repliche. Il pericolo è che l’arbitro non lo prenda di mira (tenute e altro), quindi condizioni l’atleta. Vincendo si aprono le porte al sogno. Ma non sarà facile.