Mario Loreni è il promoter che in questo 2021 ha svolto più attività e stando al programma in prospettiva manterrà il ruolo di capofila 2021. Sabato al Palachiarbola di Trieste, la sigla bresciana Promo Boxe Italia, col figlio Graziano matchmaker, offre boxe di qualità imperniata sul tricolore vacante dei superpiuma tra il locale Michele Broili (13-1-2), 28 anni e Hassan Nourdine (12-5), 34 anni, radici marocchine, residente ad Asti, nazionalizzato italiano al tempo dei dilettanti quando militava nella Skull Boxe Canavesana, pro dal 2016 a 29 anni. Per Broili, tre presenze agli assoluti (2013, 2014 e 2016), si presenta la grande opportunità grazie all’Ardita Boxe, la giovane società dove si allena da professionista, sotto la guida tecnica di Denis Conte, che ha voluto scommettere sul pugile triestino, già suo allievo da dilettante della gloriosa “Pino Culot”.
Racconta il suo maestro: “Conosco Michele da quando arrivò in palestra alla ‘Culot’, ancora sedicenne nel 2009, un torello che andava sempre avanti, poco curando la difesa, ma facendo affidamento sulla forza e resistenza che possedeva naturalmente. Quando nel 2018 fondai l’Ardita Boxe mi seguì e da allora abbiamo iniziato un lavoro di cambiamento tecnico. Pur mantenendo lo spirito battagliero, ha cominciato a ragionare, a muovere il tronco e schivare, rientrando con lucidità. Si è allenato con due campioni come Boschiero e Rigoldi, imparando molto. Contro Nourdine che rispettiamo ma che vogliamo battere, vedrete un Broili inedito e sicuramente migliore”.
Il suo avversario Hassan Nourdine è al secondo tentativo, il primo fallito l’11 ottobre 2019 a Bologna, contro Arblin Kaba nei superleggeri. Nourdine è nato a Tazzarine nel Sud del Marocco il 13 giugno 1987, origini berbere, trasferitosi in Italia giovanissimo, scuole svolte ad Asti e sempre ad Asti, i primi pugni in palestra, dove approda a 22 anni, dopo lunga attività come calciatore di buon livello. L’incontro col maestro Davide Greguoldo è determinante per la nuova scelta agonistica. Campione piemontese nel 2015, agli assoluti tenutisi a Roseto degli Abruzzi, incontra all’esordio Paolo Di Lernia che vincerà il titolo l’avventura si conclude subito. “L’anno dopo – ricorda il suo maestro – decidiamo il passaggio al professionismo, visto che Hassan aveva già 29 anni e comincia così la nuova avventura”.
Il bilancio dopo cinque anni?
“Poteva andare meglio ma anche peggio. Come per tutti o quasi i professionisti italiani, il pugilato è una passione. Hassan viene in palestra dopo il lavoro e quindi qualcosa paga in merito al rendimento di chi fa boxe a tempo pieno. Due sconfitte ci pesano in particolare, entrambe nel 2018. La prima a Charleroi in Belgio contro il portoricano Abraham Nova (20), ancora non troppo conosciuto, oggi ai vertici nei pesi piuma, anche se vorrei mettere a fuoco che al momento del KO, al settimo round, Hassan era alla pari nel cartellino dei giudici. E quella contro Tiganas, al secondo round, con un pugno della domenica a freddo. Nella boxe ci sta anche se ne faresti a meno”.
Avete accettato la sfida contro Arblin Kaba, campione italiano superleggeri. Un rischio non calcolato?
“Kaba era rimasto senza avversari e Mario Loreni, ci chiese se eravamo disposti ad affrontarlo per una buona borsa, considerato che non è un picchiatore. Hassan era d’accordo e perdemmo ai punti. Fu comunque un errore, perché la differenza di categoria era evidente. Stavolta andiamo a Trieste nella nostra categoria e avendo visto all’opera l’avversario, pensiamo di avere le nostre opportunità per vincere. Anche se non è più un giovanissimo, Hassan ha sempre voglia di migliorarsi e per farlo da parecchie stagioni trascorriamo le ferie negli USA, da Los Angeles e Miami e Las Vegas, facendo i guanti con pugili di valore”.
Si tratta della classica sfida tra fighter e contrista, quindi spettacolo assicurato.
Stuzzicante il resto del programma allestito da Mario Loreni. Nei leggeri, il sempre generoso novarese Fabio Renna (6-4-2) di Galliate, 39 anni, contro il serbo Arona Karolji (0-4) poco più della metà dei suoi anni, e un avvio di carriera all’insegna del collaudatore. Chi intende percorrere la strada del professionismo bruciando le tappe è Valentina Bustamante (1) allieva del maestro di Pavia, Fabio Lampugnani, che l’ha guidata fin da quando accompagnata dal padre entrò in palestra giovanissima. Nei primi anni affidava tutto alla forza fisica, poco curandosi dell’aspetto tecnico. Ma, come spiega il suo insegnante: “In particolare con le ragazze bisogna capire quando è il momento del cambiamento, senza forzare le cose con anticipo. Valentina ha un temperamento da guerriera e ama la battaglia. Saper indirizzare questa caratteristica in abbinamento alla parte schermistica e quindi alla tecnica è un lavoro di grande pazienza. Ci sono riuscito negli ultimi anni e i progressi si sono visti. Ha vinto gli assoluti ad Avellino lo scorso gennaio, nel 2020 aveva vinto il torneo in
Svezia, dopo l’argento in Portogallo e in Olanda. Battendo tra le altre atlete che sono andate a Tokyo. Avrebbe meritato di essere presente ai Giochi. Purtroppo saltata la selezione americana per colpa del Covid 19, dove in rappresentanza del Cile, dover è nato il padre e avendo doppio passaporto, avrebbe sicuramente ottenuto il pass”. Ma Valentina non sogna solo titoli da pro, ma pensa anche e soprattutto ai Giochi di Parigi 2024, quando avrà 28 anni, l’età giusta per le Olimpiadi. “Ho letto che il presidente D’Ambrosi si è detto aperto all’ingresso dei professionisti per i Giochi. Mi metto a disposizione per l’evento. Sono la campionessa italiana in carica, penso di meritare questa opportunità, visto che combatto da peso piuma, pronta ad affrontare ogni rivale anche nei leggeri”. Questo il suo avviso ai naviganti della FPI. Sabato trova l’esperta serba Ksenija Medic (2-20-2) 23 anni, professionista dal 2016 a 18 anni, attiva in tutta Europa (Turchia, Francia, Ungheria, Montenegro, Germania, Georgia e Spagna), ha combattuto più volte in Italia, la prima nel 2018 al debutto di Sara Corazza e l’ultima a Livorno, lo scorso febbraio sconfitta da Martina Righi. Il napoletano Gianluca Picardi (9-1) 29 anni di Casoria, pensa al confronto tra Vairo Lenti e lo sfidante Marvin Demollari, per lanciare la sfida al vincitore. In attesa, incrocia Maichol Escobar (9-23-2) anni 34, pro dal 2009 in Nicaragua dove è nato. Nel 2011 si trasferisce in Europa, soggiornando in Francia e Spagna, fermandosi in Italia a Vicenza dal 2017 dove risiede e si allena. Ha incontrato tutti i pesi piuma e leggeri nostrani, perdendo alla distanza. Solo Luca Rigoldi nel 2018 riuscì a batterlo per KO. Rientra il medio Giovanni Rossetti (5-1) 20 anni di Sava (Taranto), campione italiano dilettanti nel 2019 a Roma, nell’occasione il più giovane (18 anni) dei vincitori. Lo scorso maggio a Brescia, per l’assegnazione del titolo FPI dei medi, contro il palermitano Gianluca Pappalardo, sia pure di stretta misura, venne sconfitto. Per l’allievo di Mimmo Quero, una frenata imprevista, chiamato a cancellare in tempi brevi. L’avversario di sabato non è più il barese Francesco Lezzi (14-18-2) 31 anni, ma il serbo Ognien Raukovic (8-21), rivale di routine. Il vero interrogativo è capire se Rossetti dalla sconfitta ha tratto utile esperienza, voglia di riscatto e quindi di soffrire nei momenti difficili, come non è accaduto a Brescia. Sarebbe un vero peccato se la lacuna è nel temperamento, perché il ragazzo svezzato a Cuba, ha talento da vendere. L’evento pugilistico di sabato sera è inserito tra le attività di promozione della Fpi per la VII edizione della Settimana Europea dello Sport-European week of sport /EWos lanciata dalla Commissione Europea nel 2015 e coordinata ed organizzata in Italia dal Dipartimento per lo sport e da Sport e Salute Spa. La serata di Trieste verrà ripresa su Gazzetta.it.
Approdando a Siena, l’organizzatore romano Davide Buccioni, ha scelto come sede per il tricolore vacante pesi piuma tra il ragazzo di casa Davide Tassi (11), 30 anni a ottobre e il romano Davide Tiberi (7), 29 anni compiuti il 21 agosto, la storica Fortezza Medicea, eretta nella città toscana tra il 1561 e il 1563, su ordine del duca di Firenze Cosimo I de' Medici, per imporre la potenza territoriale ai riottosi sensi che difendevano la propria indipendenza. La fortezza sorge in prossimità del quartiere di San Prospero, a fianco dello Stadio Artemio Franchi, dove gioca la Fiorentina. Da anni nella struttura all’interno di un vasto parco, vengono allestiti concerti e spettacoli vari e il pugilato fa la sua comparsa con una serata titolata nella Piazza Caduti delle Forze Armate. Il toscano, intende riprendersi il titolo che aveva già conquistato il 24 ottobre 2020 a Massa, battendo Emiliano Salvini (19-35-2), 42 anni, abbonato alle sconfitte da troppo tempo, che la FPI dovrebbe fermare. Il 7 luglio scorso a Piossasco periferia di Torino, è stato sconfitto da Daniele Limone (17-8-1), altro veterano di 37 anni, ex campione italiano, fermo dal 2018, che ci auguriamo abbia voluto chiudere la carriera con una vittoria. Tassi aveva rinunciato al titolo, avendo accettato di battersi il 26 febbraio scorso all’Allianz Cloud di Milano nella serata allestita dalla Opi Since 82-Matchroom-DAZN, contro Francesco Grandelli (14-1-1) per il vacante titolo internazionale IBF dei pesi piuma sulla distanza delle dieci riprese. Purtroppo dovette rinunciare per un incidente in allenamento, che si è ripetuto anche mesi addietro, quando si stava preparando per il 23 luglio, per la sfida tricolore contro Davide Tiberi. Stavolta ha completato la preparazione nel modo migliore, guidato dal suo maestro Giancarlo Talamoni, che lo accolse nel 2007 a sedici anni nella Pugilistica Massese e da allora è sempre stato suo fedele allievo. Nei dilettanti ha svolto intensa attività disputando oltre 60 incontri, con quattro presenze agli assoluti dal 2011 a vent’anni fino al 2014 a Gallipoli nelle Puglie, dove ottenne il secondo bronzo, dopo quello della precedente stagione a Galliate in Piemonte. Nell’occasione era presente anche Tiberi eliminato all’esordio. Fra Tassi e Tiberi è sfida in famiglia, visto che fanno parte entrambi del team di Davide Buccioni. Il romano dopo tre incontri nel 2018, anno dell’esordio, nel 2019 ha combattuto due volte, fermo nel 2020 è tornato attivo, in questa stagione, combattendo due volte. Stavolta si presenta la grande opportunità e anche la prima sfida con un connazionale. I precedenti sette avversari battuti, sono tutti stranieri.
In attesa della sfida rinviata infinite volte, per l’europeo dei leggeri, che l’EBU ha finalmente definito a Helsinki l’11 dicembre prossimo, contro il finlandese nato in Kosovo, Edis Tatli, il leggero campano Gianluca Ceglia (16-3-1), 31 anni, pro dal 2009, campione italiano nel 2016, attività ridotta con la media di un match all’anno, torna sul ring contro Hardy. Il massimo fiorentino Pietro Cappelli (2-1) 37 anni, nel cui breve record figua un successo per KO al secondo round, su Ivan D’Addamo, l’attuale campione italiano massimi, affronta Abuladze, pensando ad una sfida tricolore. Il supermedio senese Simone Bicchi (5) torna davanti al pubblico di casa, per rinforzare il record a spese del georgiano Aduashvili. La serata sarà ripresa in diretta dall’emittente federale.
Giuliano Orlando