Martina La Piana ha vinto il suo match d’esordio ai mondiali battendo in modo netto la canadese Dermott 5-0 e fin qui tutto normale, visto che anche i ciechi avevano visto la netta superiorità dell’italiana, Quello che preoccupa è il fatto che due giudici hanno visto il il primo round per la canadese, a dispetto dell’evidenza. Questo atteggiamento anti italiano ci sembra una costante pericolosa. La Piana ha messo i colpi più precisi e il rapporto era di 5-1 a voler essere ottimisti con la canadese. Non siamo affatto tranquilli per la prossima sfida di odierna, contro l’indiana Anamika, un cagnaccio che ignora le regole, per cui tutto va bene, testa bassa compresa. Ieri ha battuto l’inconsistente Lin di Taipei per rsc al secondo round. Tra l’altro c’è il precedente del torneo in Serbia, con la siciliana vincitrice dell’indiana. Auguriamoci che possa concederci il bis.
Purtroppo la romanina Giorgia Rossi (48) si è fermata sulla soglia delle semifinali e la sconfitta le sta molto stretta. Giustamente il c.t. Renzini si chiedeva cosa debbono fare le nostre per vincere. Purtroppo così va questo mondiale, dove gli arbitri si guardano bene dal richiamare chi abbonda in tenute e viene premiata come è stato per la kazaka Kudaibergen, mancina che tirava un pugno ogni quarto d’ora e il resto del tempo lo trascorreva a tenere la Rossi, che inutilmente tentava di fare pugilato. Per l’arbitro tutto normale, idem per quattro giudici. Una sconfitta molto dubbia, ma se non cambia il vento, ne subiremo altre. L’AIBA è ben lontana dall’aver risolto il problema di arbitri e giudici sull’uniformità sia del comportamento e che dei cartellini. Appare chiaro che le idee sono poche e nebulose. Inoltre alcuni giudici africani e asiatici con la boxe hanno scarsa dimestichezza. Un esempio emblematico, un verdetto finito 3-2 ha visto tutti segnare 30-27, tre per uno, due per l’altro! In compenso rischi l’espulsione dai mondiali se ti trovano in un’area fuori dai confini, molto stretti riservati ai giornalisti. Che sono divisi in due classi. Quelli dell’AIBA che hanno libertà di movimento e quelli “solo” giornalisti come il sottoscritto che per andare in sala stampa deve fare il giro del palazzetto, salire e scendere tre rampe di scale (gli ascensori sono fermi) e se sbagli percorso sono guai.
Quando chiedi spiegazione di certe situazioni assurde, allargano le braccia e danno un sola risposta: “Sono le regole dell’AIBA, molto severe e precise”. Buttando spesso a mare il buon senso. Che al Duna Arena (5000 posti) il pubblico sia assente in modo totale, non ha importanza. Che contano sono le regole. Nel turno di ieri la corazzate del Kazizistan e dell’Uzbekistan, hanno subito i primi colpi. Nei 52 kg. il brasiliano Olivera, classe 2001, che aveva già battuto il russo Karibian, ha fatto fuori anche il kazako Serkebayev assicurandosi il podio. Stesso scherzetto fatto da Stevens (Usa) dichiarato vincitore dell’uzbeko Kholmuradov, uno degli spauracchi del torneo. Altro kazako out nei 56 kg. il pur forte Zhexen contro il russo Shumkov, nella più bella sfida della giornata, giocata ad alti livelli, quasi una finale anticipata. La differenza sta nel fatto che i kazaki, salvo rare eccezioni sembrano prodotti con la macchinette.
Tutti con la stessa tattica, attendono l’attacco e poi partono con diretto e poi il montante, facendo affidamento sul fatto che hanno più potenza. Anche Zhexen ci ha provato, ma il russo non solo replicava, ma avendo più varietà nel repertorio colpiva di più e schivava meglio. La Russia sta precedendo spedita su entrambi i fronti. Si capisce che sta recuperando terreno. Al seguito della squadra sono presenti una miriade di maestri che filmano e discutono. Oggi turno pieno per l’Italia. Salgono sul ring il massimo Fiaschetti contro l’uzbeko Togaymurov, il favorito per il titolo, oltre alle quattro azzurre rimaste in gara, che si giocano all’accesso alle semifinali, ovvero al podio.
Nei 51 kg. la mancina La Piana se la vede con l’indiana Anamika, di cui abbiamo già detto. Nei 54 debutta la Tessari e trova la thailandese Lapan che ha un conto in sospeso da regolare. Battuta a Vojvodina nella semifinale del torneo serbo, la nostra ha tutta la volontà di ribaltare il risultato, giudici permettendo. C’è la romana Sorrentino nei 57 che trova la quotata Aquino (Usa) ma l’azzurra è abituata a ribaltare i pronostici e speriamo lo faccia anche stavolta. Infine la Er Raoioui che dopo la bella prova contro la Cardenas (Usa) deve compiere un vero miracolo di fronte la Villas, beniamina di casa, non imbattibile ma sicuramente protetta. Vedremo come andrà a finire.
Articolo a cura di Giuliano Orlando