A Castellon de La Piana, nella Comunità Valenciana in Spagna, si è conclusa la prima edizione dell’International Boxam Femenino. Presentato alla grande si è tradotto in un minitorneo, non tanto per il buon numero di nazioni, quattordici, quanto per le sole 72 atlete presenti, frazionate tra elite, youth e jr. Per fortuna la qualità in diverse categorie è risultato assai alta. L’Italia puntava su Assunta Canfora bronzo europeo e Irma Testa, prossime titolari ai mondiali in India a novembre, invece sono spuntate a sorpresa Giorgia Rossi e Flaminia Orazi, che hanno raccolto tra le youth, argento e oro, uniche due italiane in finale.
Fuori causa prima del podio nei 69 kg. (torneo B), Angela Carini, 20 anni, titolatissima nelle categorie giovanili, ad opera della francese Sonvico, dopo una sfida piacevole, decisa sul filo di lana (3-2), confermando l’orientamento dei giudici, che privilegiano i colpi efficaci, a spese della miglior tecnica, dalla parte della Carini, troppo prudente. Il c.t. Renzini appariva comunque soddisfatto della prova di Angela: “Rientrava da una lunga sosta, mancava di precisione e continuità. Ma è solo questione di tempo e la rivedremo ai vertici come il suo talento merito”. Speriamo che più avanti le intenzioni offensive della Carini si tramutino in colpi efficaci. Sempre nei 69 kg. (categoria A), presenti la campionessa europea, la finlandese Gustafsson che sconfisse la nostra Canfora in semifinale dopo aspra lotta, oltre all’inglese Sandy che a Sofia fu sconfitta nei quarti dall’azzurra.
In Spagna, la Sandy, apparsa in ottima condizione, si è presa la rivincita sull’azzurra, fermata al terzo round, per una forte epistassi, già indietro nel punteggio. L’inglese ha poi eliminato la titolata finnica (4-1) e in finale ha dominato la ceca Scmoranzova che non è l’ultima arrivata. Sicuramente la categoria meglio rappresentata. Terza azzurra sul ring Irma Testa, nei 60 kg. ex fenomeno tra jr. e youth. All’esordio batte la francese Ayadi Rima. In semifinale, affronta l’australiana Anja Stridman, molto esplosiva, ma tecnicamente monocorde. Avanza frontalmente, ideale per la casertana che si sposta bene ma non replica e quando lo fa è imprecisa, lasciando all’avversaria il tempo delle repliche. Il verdetto di 4-1 (la nostra Falorni con spirito patriottico, le assegna 29-28) è corretto, anche se lascia ma lascia il rimpianto di aver perso un match che poteva vincere. Renzini anche in questo caso è ottimista: “Irma era carica di lavoro – sostiene – e mancava di brillantezza. Ma è finita sulla linea della rivale. Importante è arrivare ai mondiali al top, non prima”. Contento lui nulla di ridire. A questo punto, ufficialmente il torneo per l’Italia è concluso. Anche se ignorato dal sito federale, prosegue e l’azzurra Giorgia Rossi, titolare agli europei e ai mondiali youth, nei 48 kg, salita di categoria, dopo aver battuto la tedesca Chantal, trova in finale la quotata inglese Chloe Watson, vice campionessa inglese, un anno più anziana, che fa valere la superiorità atletica. Sconfitta onorevole, che conferma il continuo miglioramento. Un argento importante.
Addirittura oro per la giovane mancina Flaminia Orazi nei 57 kg. Una piacevole sorpresa per l’Italia che grazie a lei sale sul podio più alto. Dopo aver dominato la tedesca Chantal in semifinale, riserva lo stesso trattamento alla spagnola Bellatrix, campionessa iberica youth. Flaminia ha carattere e continuità. Deve rifinire certi automatismi in attacco e muoversi sul tronco. Gli USA con 10 atlete, conquistano 5 ori, 3 argenti e 1 bronzo, otto le australiane con 3 ori e 2 argenti. Dei tre successi, spicca quello della Stridsmann (60 kg.), la vincitrice di Irma, che ha affrontato senza timore reverenziale la campionessa europea Potkonen e alla fine tre giudici l’hanno premiata. Tre ori all’Inghilterra: che, oltre alla Ryan e Chloe, vince anche nei 57 kg. con la Scotney sulla Rios, dopo aspra battaglia (3-2), verdetto che conferma drammaticamente la difformità di giudizio: due giudici per la inglese: 30-27 e due per l’americana con lo stesso punteggio. Il quinto, dell’italiana Paola Falorni decisivo, segna 29-28 per la Scotney, il più equilibrato. Di questi verdetti è lastricato il torneo oltre a certi punteggi dei giudici spagnoli da paura a favore delle atlete di casa. Due ori per Germania, Portorico e Spagna. Un oro anche per l’Ungheria. All’asciutto Francia, Finlandia, Russia, Repubblica Ceca, Norvegia e Galles.
Articolo a cura di Giuliano Orlando