A Karkhiv, la seconda città ucraina col suo milione e mezzo di abitanti, contro i tre di Kiev la capitale, da venerdì 16 al 24 giugno, diventa il centro d’attenzione della boxe in maglietta. Situata nella parte nord orientale, non molto distante dalla Russia, fondata nel XVII secolo, Karkhiv si è sviluppata su vari fronti, da quello industriale con la produzione bellica negli anni ’40, ma anche come polo culturale, l’università nata nel 180 è una delle più importanti del Paese. Dal 1917 al 1934, capitale della Repubblica sovietica ucraina. La maggior parte della popolazione parla russo. La sua vocazione sportiva, è stata riconosciuta ospitando alcune partite degli europei nel 2012 allo stadio “The metalist”. Cinque anni dopo è la volta della rassegna continentale pugilistica, giunta alla 42° edizione. L’Italia si presenta per la prima volta nel 1927 a Berlino, conquistando l’oro col welter Romano Caneva e l’argento col mosca Gaetano Lanzi, entrambi milanesi.
Le prime medaglie azzurre di una serie che nell’arco delle successive 40 edizioni si sono interrotte poche volte. Il digiuno prolungato riguarda l’oro, che manca dal 1998, a Minsk in Bielorussia, col massimo Giacobbe Fragomeni. Da quel successo, il 24°, sono passati ben 19 anni e ancora attendiamo il successore. In verità, se le giurie fossero state imparziali almeno due o tre ori li avremmo messi in carniere. Tra i furti più clamorosi, due volte con Cammarelle (Perm 2002 e Ankara 2011) e una con Valentino (Ankara 2011). Nel 2015 a Samokov in Bulgaria, l’Italia colse due bronzi con i giovani Maietta (19 anni) e Cavallaro (20 anni) gallo e medio. Ma anche il rimpianto di una sconfitta del supermassimo Guido Vianello, defraudato contro il mancino russo Omarov, finito sulle ginocchia. Quella odierna si conferma la più qualificata tra le rassegne continentali rappresentando il 60 delle forze mondiali e la presenza più numerosa come nazioni. I motivi della massiccia presenza di atleti, sono diversi e non certo ultimo che a Karkhiv inizia di fatto il ciclo quadriennale che porta ai Giochi di Tokio 2020. Seconda situazione importante: gli europei assegnano i pass ai semifinalisti, per accedere ai mondiali, quest’anno ospitati ad Amburgo in Germania dal 25 agosto al 3 settembre. L’Ucraina, debutta da paese ospitante. Franco Falcinelli, che presiede con grande equilibrio e lungimiranza l’ente europeo (EABA), non ha dubbi sulla scelta dell’Ucraina, che nel 2009 ospitò l’edizione femminile. Dicendosi sicuro che l’edizione di Karkhiv confermerà la grande vitalità del dilettantismo europeo: “La presenza di numerosi campioni uscenti e l’iscrizione di molti giovani ambiziosi, assicura l’incertezza del torneo. Il recente campionato U22 di Braila in Romania, ha messo in luce elementi di sicuro avvenire e molti di questi saranno presenti a Karkhiv, assicurando la qualità della rassegna che annovera atleti di tutta l’Europa e una presenza quantitativa superiore alle attese. Lo stimolo rappresentato dalla promozione dei primi otto per categoria ai mondiali di Amburgo è l’ulteriore movente e la volontà di ciascun partecipante a dare il meglio. Il mio grazie alla federazione ucraina e al suo presidente, sicuro che confermerà la nostra fiducia nella capacità organizzativa e di accoglienza”.
A sua volta, Emanuele Renzini il c.t. della nazionale, che voluto portare la squadra al completo, non nasconde le difficoltà oggettive di fronte ad una concorrenza che ha definito superiore ai Giochi. “Per capire il valore di questi europei basta leggere gli iscritti ai +91, ben 26, partendo dai 16°, per arrivare in finale devi combattere 4 volte in sette giorni. Idem in molte altre categorie. La squadra italiana guarda a Tokio, la tappa odierna è la prima di altre prove. Porto i reduci di Rio, Cappai, Mangiacapre, Manfredonia e Vianello che ripartono con tanta voglia, le novità assolute Serra, Di Serio, Di Lernia e Splendori che faranno esperienza, oltre a Cavallaro e Fiori. Il primo per una riconferma, il secondo per capire se con la maturità ha capito le sue potenzialità e saprà metterle a frutto. Speriamo di tornare a casa con qualche pass per i mondiali, ma quello che più conta è capire se la squadra che guarda a Tokio sia quella giusta”.
In merito alla notizia del rifiuto alla frontiere di parte della delegazione russa, questi i fatti. La Russia a fine maggio aveva inviato le preiscrizioni di atleti, tecnici e dirigenti, una quarantina in totale. I soli pugili erano ben 25, sui dieci della squadra, tra cui Georgy Kushitashvili che figurava come riserva nei mediomassimi, il cui titolare era ed è Muslim Gadzhimagomedov, ventenne, il più giovane della squadra, campione nazionale e vincitore in semifinale di Kushitashvili. La federazione ucraina faceva presente che alcuni dei preiscritti, entrati illegalmente in Crimea non avrebbero ottenuto il visto per l’Ucraina, tra questi il mediomassimo Kushitashvili, di origini georgiane.
I numeri confermano il grande interesse per la rassegna. Saranno 40 le nazioni presenti e 249 gli atleti iscritti alla manifestazione. Sfiorando il record di 41 stati, realizzato solo a Mosca 2010 e Samokov 2015. Presenti al completo con 10 pugili: Ucraina, Azerbajan, Russia, Ungheria, Turchia, Bulgaria, Polonia, Germania e Italia, a quota nove Armenia, Bielorussia, Georgia, Irlanda, Moldovia, Inghilterra e Scozia. Otto iscritti, Romania e Croazia, seguono Lituania con sette, Francia e Slovacchia con sei. Austria e Spagna (5); Grecia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Rep. Ceca, Israele, Olanda e Slovenia (4); Cipro, Lettonia, Albania e Svezia (3); Danimarca, Estonia, Kossovo, Norvegia e Finlandia (2); Belgio (1).
Sei dei campioni uscenti saranno presenti a Karkhiv. 49 kg. Egorov (Rus); 52: Asenov (Bul); 64: Dunaytsev (Rus); 75: Khumakov (Rus); 81: Ward (Irl), 91: Thishchenko (Rus). Assenti, 56: Conlan (Irl) e Cordina (Ing) nei 60, passati professionisti, il welter Stanionis (Lit) e il +91 Hrgovic (Cro). Rientra l’azero supermassimo Majidov, due titoli mondiali ed europeo 2013. Nei supermassimi sono iscritte ben 26 nazioni, contro le 14 dei 49 kg. Prima di questi europei, la classifica delle medaglie d’oro vede al vertice ancora l’Urss, attiva dal 1953 fino al 1991, europei di Goteborg in Svezia. Col bilancio di ben 94 ori, tenendo a distanza la Russia, debuttante nel 1993 alla 30° edizione svoltasi a Bursa in Turchia. Nelle dodici edizioni disputate ha raccolto 60 vittorie, davanti a Polonia (35), Germania (32), Italia (24), Ungheria e Bulgaria (23), DDR (18), Romania (15), Irlanda (13) e Ucraina (11).
Il più giovane iscritto risulta il danese Chaouki El Ahmad (56 kg.), origini nordafricane, nato il 2 novembre 1998, mentre il più anziano è il serbo Zoran Radic, che compirà 40 anni il 14 dicembre prossimo. Il moldovo Veaceslav Gojan, nato il 18 maggio 1983, presente agli europei di Perm (Rus) 2002 dove giunse secondo, non ha mai mancato alle altre edizioni, toccando in Ucraina la nona presenza, record assoluto, festeggiato nel 2011 ad Ankara con l’oro nei 54 kg. Il più giovane campione risulta l’azero Salman Alizada (49), campione a 17 anni, meglio dell’irlandese Joe Ward (81) di due mesi più anziano, sempre nel 2011 ad Ankara.