Era il 22 gennaio 1933, e sui prati innevati di S. Vittore Olona (Mi), scatta la prima edizione della 5 Mulini, che vince Mario Fiocchi. Domenica, 27 gennaio 2019, alle 15.15 dal Campo Sportivo di Via Roma, parte l’87° edizione del cross più longevo d’Italia. Una signora che porta splendidamente l’età, vestita di verde con striature marroncino e che nel cuore dell’inverno si anima più del solito, mette il vestito a festa e con civettuola malizia, strizza l’occhio ai migliori crossisti del mondo, dando loro in benvenuto e l’arrivederci al prossimo appuntamento.
Ripete il gesto anno dopo anno, arrivando ormai sul viale del secolo. Il presidente dell’Unione Sportiva San Vittore, Giuseppe Gallo Stampino, per confermare l’assoluta volontà di proseguire sulla continuità della gara, ha precisato: “Dire che puntiamo al centenario sarebbe banale, siamo decisi a superare il secolo”. La 5 Mulini, che da anni fa parte del circuito mondiale IAFF, presenti i nove cross più importanti al mondo, è ormai una delle campestri più quotate in assoluto. Nel suo albo d’oro figurano tra i vincitori e competitori, qualcosa come 35 campioni olimpici, tra cui i nostri Bordin, Cova e la Dorio. Questo giustifica l’assenza di un nome italiano tra i vincitori da ben 32 anni, ovvero dal 1986, quando Alberto Cova, oro ai Giochi del 1984 sui 5000 metri, centrò il prestigioso cross, lui che era il della pista: “In effetti in quell’occasione – ha tenuto a ricordare nel corso della presentazione – gli astri mi furono amici, il tempo era primaverile, il percorso asciutto e la mancanza di fango, mise in luce la mie qualità”. Da allora aspettiamo un ragazzo di casa che salga almeno sul podio. L’ultimo fu Stefano Baldini, l’oro di Atene nella maratona 2004, che alla 5 Mulini giunse terzo l’anno dopo. D’altronde leggendo i podi dal 1968 in avanti, solo Kenya ed Etiopia hanno raccolto rispettivamente 14 e 15 vittorie ciascuna, oltre ad altri successi del Continente nero. La vecchia Europa e gli altri continenti (Americhe e Australia) hanno cercato di resistere fino agli anni ’80, poi l’Africa deborda e lascia solo all’ucraino d’Italia Serhiy Lebid (2007) e al belga Ayad Lamdassen (2011) il piacere di spezzare il dominio africano. Il cross più longevo d’Italia non è solo l’appuntamento dei più forti specialisti. Nella sua lunga storia ha aperto a scuole e società sportive per promozionare lo sport. Dal 1960 si svolgono in parallelo le gare degli jr. e dal 1978 anche degli allievi, per dare modo ai giovani di cimentarsi in questa antichissima specialità, che attraverso l’attuale presidente della IAFF, l’inglese Sebastian Coe, che prese parte alla corsa negli anni ’80, sta portando avanti una richiesta, giunta quasi al traguardo: riportare il cross tra le discipline olimpiche già nel 2024 oppure inserirlo nei Giochi invernali nel 2026, con l’Italia tra le concorrenti più accreditate ad ospitarle. Anche quest’anno, l’Africa si presenta con atleti ricchi di talento e vittorie. Si tutti il keniano Jairus Birech, che torna per fare il bis, dopo il trionfo del 2016, gli ugandesi Albert Chemutai e Oscar Chelimo nomi troppi noti per aver bisogno di presentazioni, decisi a sostituire il connazionale Jacob Kiplimo sul podio più alto nel 2018. Altro cliente di riguardo il marocchino Soufiane El Bakkali, 23 anni il 7 gennaio, un longilineo (alt, 1.95) argento iridato sui 3000 nel 2017, che intende afferrare il testimone dell’ultimo connazionale vincitore, il grande Hissou nel 1999, e portare a tre i successi del Marocco, il cui primo a farcela fu Khalid Skah, (1991) oro sui 10.000 ai Giochi di Barcellona l’anno dopo. Anche l’etiope Getnet Wale merita attenzione, ha solo 18 anni, è all’esordio alla 5 Mulini, ma vanta un bronzo ai mondiali U20, quando ne aveva 15! Poi ci sono gli italiani, che senza essere favoriti formano una pattugli agguerrita guidata da Yemen Crippa, il ritrovato Daniele Meucci, l’esperto Stefano La Rosa e gli ambiziosi Yohannes Chiappinelli, Giuseppe Gerratana il fratelli Bernard e Martin De Matteis, specialisti di montagna, che si cimentano nel cross, e altri. Chissà che qualcuno non riesca a centrare il colpo della domenica finendo nei quartiere alti. Tra le donne la concorrenza è di alto livello. La corsa, che nel 2020 festeggerà al 50° edizione, stavolta nel pronostico vede la sfida a tre tra Gloria Kite (Kenia), Adenech Anbesa (Etiopia) e Wilfred Mutile Yavi (Bahrain), classe 1999, nata in Kenya, specialista dei 3000 siepi, con l’inserimento dell’estrosa inglese Gemma Steel, che ama moltissimo questa corsa. Quindi Ana Dulce Felix (Portogallo) e Jasmine Lau (Olanda). Per l’Italia due emergenti anche se di età diversa. Nadia Battocletti, delle Fiamme Azzurre, 18 anni, trentina, vincitrice europea U20 in Olanda a dicembre, battendo atlete più anziane e quotate. Figlia d’arte, sembra aver raggiunto una condizione ottimale e potrebbe essere la piacevole sorpresa italiana. Giulia Viola, 27 anni, ottima tra le allieve, poi qualche incidente, adesso sembra sulla via del recupero. Alle due potrebbe aggiungersi Svetlana Reina, allieva della Pro Patria. Per l’ennesima volta, sponsor della gara femminile, l’azienda lombarda di Sergio Longoni, “DF Sport Specialist” catena di negozi sportivi, punto di riferimento degli appassionati di sport indoor e outdoor. Sergio Longoni, brianzolo di Barzanò nel lecchese, da decenni è l’operatore, sempre presente a tutte le manifestazioni in regione e oltre, per l’aiuto concreto allo sviluppo dello sport delle corse. Tra sabato e domenica due giorni corse full time: sabato la 24° edizione della 5 Mulini Studentesca e domenica si inizia alle 9, con i Master, quindi i campionati italiani Vigili del Fuoco, alle 11,45 esordiscono la categorie giovanili (ragazzi, cadetti, allievi M/F). Alle 13.55 l’Internazionale jr. maschile (8 km), alle 14.40 Jr, promesse senior internazionale femminile (6 km) e alle 15.15 la 5 Mulini senior internazionale.
Giuliano Orlando