Boxe, Magnesi e De Carolis grandi protagonisti al Parco delle Pace a Roma. Davide Buccioni soddisfatto e propositivo

Pubblicato il 22 giugno 2019 alle 17:50:40
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Roma conferma Magnesi e ritrova De Carolis in susseguirsi di emozioni. L’organizzatore Davide Buccioni credeva molto in questo appuntamento, che ha trovato ottima collocazione al Parco della Pace di Roma, dopo aver “viaggiato” dallo Stadio Domiziano all’Anfiteatro Romano di Ostia, sempre per la in-sensibilità di coloro che dovrebbero dire grazie per esserci qualcuno che offre grande boxe, e invece creano solo problemi. Le speranza dell’organizzatore si sono concretizzate in una serata che ha portato emozioni e vittorie importanti. I protagonisti attesi hanno mantenuto fede alle aspettative disputando incontri che il numeroso pubblico ha gradito applaudendo a scena aperta Michael Magnesi (15) e Giuseppe De Carolis (28-9-1). Il primo ha scatenato entusiasmo dal primo all’ultimo istante della sfida contro il coraggioso e per nulla arrendevole messicano Emanuel Lopez (30-11-1) di 29 anni, che in carriera iniziata nel 2010, ha detenuto l’interim WBA dei superpiuma nel 2015, si è battuto due volte in Russia per la cintura IBO e ha confermato il valore, battendosi come un leone, contro un Magnesi che è diventato una macchina da pugni impressionante. Il pugile romano, ha tenuto un ritmo di colpi incredibile, dimostrando anche progressi tecnici non indifferenti. Magnesi è un fighter per temperamento, di quelli che farebbero impazzire gli americani. Boxe a corta distanza, continuità offensiva, con variazioni al bersaglio, è da ritenere ormai a livello europeo. Lopez ci ha provato in tutti i modi a fermarlo. Prima cercando di restituire i colpi, poi boxando a distanza, ma è stato tutto inutile. Nella decima ripresa, colpito sopra e sotto, Lopez si è inginocchiato e ha detto basta. Mentre Magnesi era ancora in grado di offendere in condizioni di freschezza incredibili. Il tipo di combattimento che l’italiano impone richiede una condizione ottimale, diversamente ti ritrovi senza fiato dopo poche riprese. Magnesi oltre ad avere polmoni a mantice, si prepara perfettamente con un maestro che sta lavorando da tempo per rendere perfetta questa tecnica. Ha così conquistato il vacante Internazionale WBC, promo italiano e farcela e il futuro è tutto suo.

Diversa l’impostazione data al match da parte di Giovanni De Carolis (28-9-1) contro l’esperto e scorretto armeno, residente in Germania, il mancino Khoren Gevor (34-10) che pur avendo 39 anni, atleticamente è forte come un toro. L’ex campione del mondo, ha capito subito il soggetto e si è armato di pazienza, facendo il minimo indispensabile nella prima parte per evitare “incidenti” di percorso, contro un brevilineo che faceva del mestiere l’arma principale: partiva come un torno, cercava di colpire e poi legava. Così per tutti i 12 round, senza che l’arbitro tedesco Jurgen Langos, avesse il coraggio di appioppargli un richiamo ufficiale, solo blandi avvertimenti. Dalla settima ripresa De Carolis ha iniziato a colpire con decisione e precisione, prendendo vantaggio netto. Purtroppo, nonostante l’attenzione non ha potuto evitare un zuccata che gli ha procurato un taglio tra naso e fronte. Sul piano tattico l’italiano è stato intelligente avendo capito che l’armeno era un furbone matricolato, ricorrendo a tutti i trucchi del mestiere. Tra l’altro pochi mesi addietro aveva battuto Victor Polyakov, russo di nascita, ucraino di passaporto e tedesco di residenza, che De Carolis ricorda molto bene, per esserne stato battuto nettamente nel 2017 a Roma. D’altronde il curriculum dell’armeno annota il titolo europeo (2008) e aver combattuto per le cinture WBA, WBO e WBC tra il 2009 e il 2011. Un cliente scomodo da prendere con le molle, Se poi trovi un arbitro permissivo i problemi aumentano. De Carolis si è presentato in buona forma, forse meno continuo di qualche anno fa, d’altronde ha 34 anni e combatte dal 2007. L’aver mantenuto l’International supermedi WBC è un buon segnale. Vedremo adesso i programmi di Davide Buccioni che sta mandando avanti una colonia di quantità e qualità:

“Ci tenevo molto al buon esito di questa serata, perché sapevo che gli avversari di Michael e Giovanni erano tosti e per batterlo serviva una prestazione superlativa. Mi sono piaciuti tutti e due, e so che a questo punto possiamo tentare nuovi traguardi. Ho un piuma come Mauro Forte, un

superpiuma come Magnesi e un supermedio come De Carolis che possono ambire ai vertici europei. Stanno crescendo una decina di pugili giovani quasi tutti laziali, sui quali è giusto puntare in futuro. Il pubblico li ha applauditi tutti avendo capito e apprezzato il lavoro che stiamo facendo. Fra non molto torneremo a far divertire il pubblico e non solo quello di Roma”. Unica nota stonata, è ormai un classico la mancanza di professionalità di Sportitali, che ha chiuso la trasmissione prima del verdetto di De Carolis. Evidentemente, cambiare il telecronista non basta e dare discontinuità all’emittente per la boxe.

Hanno vinto anche il welter Pietro Rossetti (4) sul georgiano Khupenia (2-3-2), il medio Yuri Luparelli (5) su Angelo Artino (2-3), il supermedio Francesco Russo (5) nei confronti del moldovo Petru Chiochiu (6-3), mentre la rivincita tra il mediomassimo Giovani Carpentieri (9-3-2) nato in Australia e l’abruzzese Luca Spadaccini (3-1-2). è finita in parità (DT) per ferita, come era accaduto tre mesi addietro

Giuliano Orlando