Mancano due settimane al via dell’ottava edizione delle World Series Boxing. L’evento nato nel 2011, la novità più valida dell’AIBA, conferma pregi e difetti, ovvero limiti di carattere più organizzativi che tecnici. Su tutto, l’alto costo delle trasferte intercontinentali e la difficoltà di uniformare i giudizi. Oltre alla sudditanza psicologica di molti giudici. I problemi che l’AIBA ha sopportato nel 2017, hanno pesato sulla promozione e le conseguenze a livello logistico e di contatti, si sono viste. Il numero minimo di 11 team al via non è casuale.
Non solo, al momento, solo Russia, Cuba, Kazakistan (vincitrice nel 2017), Gran Bretagna, Venezuela e Colombia hanno notificato i titolari al completo. La Francia ha iscritto 13 atleti, la Croazia 4, tra cui il +91 Hrgovic, ora professionista, bronzo a Rio ed europeo 2015. India e Cina non hanno fatto pervenire nessun nome. L’Italia dopo la pubblicazione iniziale di 22 pugili, con otto professionisti (Forte, Grandelli, Magnesi, Benkorichi, Lomasto, Morello, Sperandio e Endri Spahiu), al momento ha il sito vuoto in attesa di novità. Da quanto ci risulta, sono stati sfoltiti i quadri. L’edizione 2018 scatta il 2 febbraio. I team divisi in tre gruppi. Americhe: Cuba, Colombia e Venezuela; Asia: Russia, Kazakistan, India e Cina; Europa: Italia, G.B., Francia e Croazia. Andata e ritorno a sedi invertite. Promosse ai quarti le prime due dei gironi. Torneo open (dilettanti e professionisti), sui 5 round. Cinque gli incontri per ogni tappa. C1: kg.: 49, 56, 64, 75, 91. C2: 52, 60, 69, 81, +91. Calendario noto a tutte le federazioni interessate. Quello europeo ha già date e sedi dei sei turni eliminatori. Come detto, si inizia il 2 febbraio a Firenze contro la debuttante Croazia (C1). Il 16 febbraio a Roma (C2), c’è la Francia; il 2 marzo a Liverpool (Ing) contro la Gran Bretagna (C1) e il 16 marzo a Cagliari il ritorno con gli inglesi (C2). Il 6 aprile a Parigi (C1) contro i francesi e il 13 aprile nell’ultimo turno eliminatorio la Croazia ci ospita a Pola,(C2). L’Italia Thunder si allena a Scampia (Na) presso la caserma dei carabinieri. Con Biagio Zurlo d.t., sono presenti i tecnici Giuseppe Foglia, Riccardo D’Andrea e i cubani Gerardo Bicet e Valdes Perez. Scorrendo i nomi degli iscritti, nazione per nazione, appare sostanziale la differenza di valori. Cuba mette sul ring il meglio. Argilagos nei 49, bronzo a Rio, oro ai mondiali 2015 e 2017, Veitia nei 52, mondiale in carica, sul podio dal 2013 nelle rassegne internazionali. Nei gallo un certo Ramirez oro sia a Londra 2012 che a Rio 2016. Il leggero Alvarez Estrada, argento mondiale 2017, il superleggero Gomez Cruz campione iridato 2017. Tra i 69 kg. l’inossidabile Roniel Iglesias, oro di Londra, campione iridato 2015, argento ad Amburgo 2017. Il medio Arlen Lopez, l’oro di Rio, schiuma voglia di vendetta, dopo l’eliminazione dai mondiali 2017. Anche perché sente la concorrenza di Estrada Iglesias, che l’ha impegnato niente male ai recenti campionati cubani, quindi convocato per le WSB. Tra i mediomassimi accanto all’ultra medagliato Julio La Cruz, oro a Rio e il poker mondiale (2011-13-15-17) sul banco, spunta il non certo rassegnato Gutierrez Morrell, campione nazionale in carica, approfittando del balzo nei massimi di La Cruz. Posto che spetta a Erisland Savon, classe ’90, sul ring dal 2005, in nazionale dal 2006. Dopo il trionfo iridato ad Amburgo, inseguito dal 2009, il bronzo a Rio, le WSB gli servono come utili allenamenti in proiezione Tokyo 2020. Nei +91, aspettando nuovi Stevenson e Balado, ci sono Larduet e Toirac, bravi ma non certo imbattibili.
La Russia ha preso in blocco tutto il meglio dai campionati russi disputati a Grozny in ottobre. ll non certo sconosciuto supermassimo Magomed Omarov, 28 anni, alla decima presenza agli assoluti, ha vinto il secondo titolo, dopo quello del 2012, diventando il gigante più longevo alla rassegna con sei bronzi e un argento. Una carriera in chiaro-scuro, dall’europeo nel 2011 ad Ankara battendo con verdetto bugiardo Cammarelle, alla delusione ai Giochi di Londra e ai mondiali. Il successo di Omarov, conferma l’incredibile stallo ai vertici dei +91, dove ruotano sempre Babanin, Suslenkov, Rudenko, Chobanov e l’ex speranza Veryasov. Gasan Gimbatov, classe 1993, che fece sognare la Russia vincendo gli assoluti nel 2013 e 2014, per poi deludere tutti, ha scelto il professionismo assieme a Kuzmin, europeo nel 2010, classe 1987. Entrambi sperano di ottenere nei pro quello che hanno fallito in maglietta. A parte Omarov che spera di ottenere quanto ha mancato in passato, la Russia mette sul ring il mosca professionista Aloian (52), radici armene,titolare di due titoli iridati, bronzo e argento a Londra e Rio, sia pure con l’ombra del doping, oltre a Galanov, Kudriakov e Tashkarakov a conferma del vivaio generoso di piccoletti. Il massimo Tishchenko, l’oro più discusso di Rio, iridato in carica, il minimosca Egorov, due europei 2015-17, medaglie mondiali. Presente l’ex talentuoso superleggero Dunaytsev oro iridato ed europeo 2015, caduto in un declino inspiegabile. Nei 64 kg. anche Mazur, Lizonenko, Abdurakhmanov e del campione in carica Abdurshimod. L’esercito russo ha solo il problema dell’abbondanza, così presenta l’intramontabile Zamkovoi, 30 anni, quattro titoli nazionali. Bronzo a Londra (bronzo), a Rio, fuori dal keniano Okwiri all’esordio! Terzo ai mondiali 2009 a Milano, nel 2011 si ferma ai quarti, assente nel 2013-15-17. Nelle WSB sarà in compagnia di Zaytsev, Bakhi e Sobylinski. Nei gallo Nazirov, Nei medi Kataev del ’96, campione 2017, Nesterov, Kharitonov esperto e Makhmudov. Il giovane Radzhabov titolare degli 81 sembra uno dei pochi veramente in grado di dare soddisfazioni anche oltre le WSB. Nel complesso una squadra che ha nel collettivo la forza di arrivare sul podio. Come il Kazakistan, vincitore 2017 a spese di Cuba, guidata da Levit, oro morale a Rio nei massimi,. La Gran Bretagna ricalca i nomi della passata edizione un po’ smagrita. Francia al momento poco competitiva, pur contando su Carmona, Asenov, Molina e Nistor stranieri di qualità. Colombia capitanata da Martinez, argento a Rio e bronzo ad Amburgo nei 49 kg. con ben 57 iscritti. Molto esperto e numeroso il Venezuela. In attesa di conoscere India, Cina e Croazia, oltre all’Italia Thunder.
articolo di Giuliano Orlando