Alex Cherchi (OPI 82) riprende il dialogo con i fedelissimi del Teatro Principe di Milano che rispondono alla grande e gli attori della serata non tradiscono le attese. Il promoter milanese ha idee chiare e cerca di far crescere la covata dei Cherchi, attraverso test proporzionati alla situazione dei singoli. Il capofila di questa covata è Maxim Prodan (14-0-1), il welter ucraino con licenza romena da professionista, imbattuto, che ha fretta di arrivare in alto, ma ancora deve perfezionare diversi automatismi offensivi per compiere il salto di qualità con successo. Che sia un beniamino del pubblico non ci sono dubbi, che abbia necessità di crescere ulteriormente è altrettanto vero. Un passo avanti l’ha compiuto dopo aver battuto Erick Lopez (13-5-2) giunto dal Nicaragua, non certo per fare da sparring al rivale. Il pubblico ha seguito la sfida con grande partecipazione ed emozione, perché le otto riprese si sono dipanate senza un attimo di noia, con i due guerrieri in un testa a testa spettacolare. Prodan è stato esemplare negli assalti, ha sottoposto Lopez ad una pressione costante, ma l’americano ha replicato con altrettanto vigore, con rabbia, tentando in ogni modo di uscire dall’assedio di un rivale dal fiato inesauribile. Lopez non è il solito collaudatore, lo si intuisce dal fisico scolpito e dal carattere da guerriero che non si arrende. Prodan ha qualcosa in più, lo si capisce dalla sue intuizioni offensive, che arrivano a bersaglio ma non scalfiscono le resistenza di un rivale che in cuor suo sperava di realizzare il colpo a sorpresa. Solo nel settimo round spera di capovolgere l’iter, ma deve rinunciare al sogno e stare attento a non farsi travolgere da un Prodan ancora scatenato nell’ottavo e ultimo round, per la gioia del pubblico. “Maxim sta crescendo bene, ma deve ancora rifinire certi automatismi per realizzare i traguardi ai quali aspira – conferma Alex Cherchi – sapevamo che Lopez era un osso duro, l’avevo visto all’opera ed ero sicuro che sarebbe stato un test impegnativo. Utile in prospettiva, quando gli verrà proposto di conquistare una cintura. Lui sa benissimo che ci teniamo a farlo crescere, che il suo maestro Franco Cherchi crede nelle sue potenzialità e lo allena con molta tenacia. Lui è altrettanto determinato si allena addirittura con ferocia. E’ ambizioso e non vuole fallire”.
C’era curiosità per vedere all’opera l’esplosivo e giovane romano Mirko Natalizi, che dopo una carriera in maglietta di ottimo spessore, col tricolore e presenze in nazionale in bacheca, ha scelto il professionismo sotto l’ala dei Cherchi. Al secondo impegno si è disfatto senza fatica di Nenad Pesic (0-4-1), trentenne serbo, arresosi al terzo round, sotto le bordate pesanti del romano. Dare un giudizio è prematuro. Mirko potenzialmente ha qualità importanti, in particolare pugni di piombo, ma anche limiti tecnici, come rigidità sul tronco e scarsa difesa. Ha 23 anni e il tempo per migliorare. Il supermedio Ivan Zucco (5) coetaneo di Natalizi ha trovato nel non più verde Bojan Radovic (6-25), serbo di 33 anni un avversario deciso a metterla sulla rissa sporca. L’arbitro l’ha invitato a boxere corretto, ma Bojan non se ne dava per inteso. Ci ha pensato il giovanotto di Verbania e trovare il punto debole, i fianchi, per cui ha trovato bersaglio e siccome Ivan ha pugno pesante, l‘effetto ha ottenuto il frutto del ko al terzo round. Pubblico molto partecipe e tanti applausi al vincitore. Il mediomassimo milanese Daniele Longo (1) 28 anni, al debutto, ha disputato le quattro riprese previste contro il kosovaro Jovan Smilic (0-3), 22 anni, che ha badato a limitare i danni. Lo stesso ha fatto il veterano Santos Medrano (10-61-4) 34 anni, nato in Nicaragua ma residente a Barcellona da tempo, che ha tenuto i sei round con mestiere e furbizia contro il medio nigeriano di Novara, Joshua Nmomah (4), ripetendo il risultato ottenuto contro il gemello Samuel lo scorso febbraio sullo stesso ring. Al momento Joshua, pur muovendosi molto non punge come ci si attendeva. Speriamo che in futuro i due gemelli diano più consistenza alle loro potenzialità. Anche l’altro milanese, il supermedio Riccardo Merafina (4) 31 anni, ha vinto ai punti, pur attaccando il serbo Marko Nastic (0-8), 26 anni, per le sei riprese.
Soddisfatto Alex Cherchi, che da appuntamento agli appassionati per metà dicembre. Il clou dovrebbe essere il tricolore welter tra il campione Nicola Cristofori (9-1-2) e lo sfidante Alessandro Caccia (17-1). Oltre al ritorno dei beniamini del pubblico milanese. Ma i Cherchi hanno altre sorprese a livello mondiale che faranno conoscere nel corso della settimana prossima.
Giuliano Orlando