Vista l’attesa, all’insegna dell’incertezza, ci si chiede se questo sfidante ucraino sia davvero una tigre feroce, in grado di sbranare il più giovane avversario italiano. Venerdì sera Luca Rigoldi (21-1-1), sul ring del PalaRomare di Schio nel vicentino, si gioca non solo l’europeo supergallo che detiene, ma anche i sogni del prossimo futuro, che hanno i colori dell’arcobaleno. Per il giovane veneto, questa è la prova del fuoco. La classica sfida tra il campione emergente e l’ucraino Olek Yegorov (20-1-1), lo sfidante più maturo che non nasconde la certezza di cancellare il sogno appena iniziato del rivale. Tra i due ci corrono cinque anni, 26 contro 31, come cinque anni prima l’ucraino ha debuttato nei pro. Eppure l’Italiano lo ha bruciato sul tempo nella conquista europea. Rigoldi lo è diventato dopo tre anni di professionismo, mentre l’ucraino lo sta ancora inseguendo e pensa che la vittima sia proprio l’italiano. Questo dalle dichiarazioni della vigilia, che sembrano fare presa. Il primo a sapere che Yegorov rappresenta il pugile più pericoloso della categoria è il campione in carica.
D’altronde l’ospite è talmente sicuro di portare a casa la cintura continentale, che ha accettato la trasferta in Italia, contrariamente alle sue abitudini, visto che in carriera ha sempre combattuto davanti al pubblico di casa, con una sola deroga, il 28 marzo 2015 a Sheffield in Inghilterra contro il locale Gavin Mc Donnell, titolo europeo supergallo vacante. L’inglese vinse in modo netto, infliggendogli la prima e finora unica sconfitta della carriera. Per contro, Luca Rigoldi l’europeo è andato a conquistarlo in Francia, il 17 novembre 2018 a Hyerez in Francia, battendo il favorito Jeremy Parodi, che oltre a combattere in casa si avvaleva di una maggiore esperienza. Dimostrando grande personalità e padronanza di ring, l’italiano imponeva un ritmo forsennato insostenibile per Parodi.
La vittoria di Rigoldi, riportava in Italia un titolo europeo, che mancava da un anno (il medio Blandamura l’aveva lasciato vacante nel 2017). Mario Loreni, il suo procuratore, per valutare appieno le potenzialità del campione, il 25 aprile scorso allestiva una difesa volontaria contro un altro francese: Anthony Settoul (24-8), che Rigoldi dominava largamente. Una vittoria convincente che Loreni premiava, portando la difesa ufficiale in Italia a Schio. “E’ stato un bel sacrificio – chiarisce Loreni – ma sono fiducioso che Luca riesca a superare questo difficile ostacolo. Si è preparato al meglio, ha disposto di sparring giusti e impegnativi, adesso tocca a lui, rimandare Yegorov a casa, mantenendo l’europeo”.
Gino Freo lo storico maestro padovano, che tanti campioni ha forgiato, ha lavorato al meglio per portare Rigoldi sul ring, venerdì 20 settembre, al meglio della forma. Gli chiedo se è davvero così bravo questo sfidante ucraino del record simile all’italiano?
“Ho visto i filmati di alcuni incontri dai quali risulta sia un pugile ottimamente impostato, veloce e potente, in particolare con i diretti e il montante destro che porta con naturalezza. Ha 31 anni ed è professionista dal 2010. Se ha accettato di venire in Italia si sente sicuro. E noi cercheremo di cancellare le sue certezze. Con Luca abbiamo svolto la parte più intensiva nelle ultime cinque settimane, curando ogni dettaglio, in particolare sono stati di grande aiuto i tre sparring quali Alessio Lorusso, Devis Boschiero e Mimmo Valentino che sembra tornato il ragazzino di dieci anni fa, quando a Milano nel 2009 divenne campione del mondo assieme a Roberto Cammarelle. So che avrà una grande opportunità a Milano in ottobre e gli faccio tanti auguri. Con loro tre abbiamo provato tutte le varie combinazioni e in particolare Luca, che è mancino, si è allenato duramente per lavorare al corpo e stancare lo sfidante. Oltre a portare il montante sinistro al fegato. Per farcela deve imporre un ritmo infernale e dovrebbe riuscirci visto che è in grande condizione”.
Può farcela Rigoldi?
“Abbiamo lavorato come matti proprio per vincere, diversamente andavamo al mare a prendere il sole. Certo che può farcela, ma deve disputare un match senza errori e stare molto attento nelle prime riprese quando Yegorov sarà ancora fresco. Con l’andare dei round penso che diventerà più difficile per lo sfidante mantenere un ritmo altissimo. Non combatte da 20 mesi e la ruggine non la cancelli d’incanto. Comunque non puntiamo sulle debolezze dello sfidante, ma sulle qualità di Luca, che sono concrete e reali. Inoltre lo merita per i sacrifici che ha fatto senza perdere il sorriso”.
Per contro il clan ucraino dimostra assoluta fiducia nello sfidante, che si è preparato a Kiev con l’amico e collega Artem Dalakian (19), 32 anni, l’imbattuto ed esplosivo campione del mondo dei mosca WBA, col quale ha disputato molti round impostati sulla velocità di esecuzione. Puntando evidentemente ad una soluzione di forza. Lo sfidante è in ottima forma e sicuro di tornare a casa campione. Ritiene Rigoldi troppo inesperto per essere un ostacolo insuperabile. La stessa opinione del suo manager Yury Ruben, che lo ha accompagnato a Schio, convinti entrambi di fare colpo doppio a Schio: titolo e borsa. Resta un interrogativo: lo sfidante è fermo dal 20 gennaio 2018, battendo il modesto spagnolo Cristian Rodriguez (11-5) per la cintura europea WBA, titolo non riconosciuto dall’EBU, ai punti. Da allora non è più salito sul ring. Ne risentirà di questi 20 mesi di inattività? Loreni presenta quasi tutto il capitale della scuderia. Lo spettacolare superpiuma Davide Festosi (14) contro Escobar Cuevas (Nic. 9-18-1) ultimo test prima di battersi per il tricolore. Atteso Il medio Raffaello Sheshi (7-0-1), 27 anni, livornese, dopo l’avvio in Germania è tornato a casa e trova il generoso Andrea Roncon (12-4-1) 28 anni, di Rovigo. Il plastico medio astigiano Etinosa Oliha (9), 20 anni, genitori nigeriani, negli ultimi tempi è andato negli USA a fare esperienza e contro Santos Medrano (Nic. 10-65-5), di stanza a Madrid, già visto in Italia, capiremo se la cura ha fatto effetto. Il mancino Nicola Cristofori (10-2-2), già tricolore, cerca di risalire ai vertici, partendo da Antonio Gomez (Spa. 4-4-2) residente in Belgio. Debutta Marco Massignan, e trova il superleggero moldovo Damian Cernean (0-0-1), residente a Brescia, 27 anni, fermo dal maggio 2016. Il sassarese Cristian Zara (1), 22 anni a ottobre, azzurro e campione italiano in carica, ha scelto il professionismo e pensa di salire in fretta. I mezzi li ha. Per la seconda fatica trova Zoltan Ecsen (Ung. 1-1) test su misura. La serata verrà ripresa in diretta su Rai Sport.
Giuliano Orlando