Per Clemente Russo, evidentemente l’età e solo un punto di vista, non un termometro del tempo che passa. Lo ha confermato l’altra sera, dopo aver interrotto la striscia negativa che durava dall’inizio dell’anno. L’ultima sconfitta subita a Valladolid in Spagna al campionato dell’Unione Europea a metà novembre, sembra dimenticata. Ripartendo dal Palazzetto dello Sport di Lanciano nel pescarese in Abruzzo, davanti ad un numeroso pubblico, a conclusione di una serata pugilistica imperniata sulla sfida tra italiani e irlandesi, Clemente Russo ritrova la strada della vittoria nel corso del confronto internazionale, concluso con un 3-3, che ha penalizzato gli azzurri, avendo subito due sconfitte per infortunio di cui parleremo più avanti, Russo presentatosi a +91, ha battuto in modo netto l’irlandese Thomas Carty ai punti, dimostrando una condizione sicuramente migliore delle ultime esibizioni dove aveva subito sconfitte nette e impreviste. Anche se l’incontro è stato condotto a ritmi non certo frenetici, il pugile di Marcianise, ha imposto la sua boxe, anticipando sempre l’avversario, che lo scorso anno aveva impegnato l’attuale campione italiano Mirko Carbotti. A match concluso, ha confermato di non volersi arrendere all’età e ai risultati precedenti negativi. “Sto volgendo un lavoro mirato che porterà i frutti sperati a lungo termine, quando sarà il momento di puntare a Tokyo, per arrivare alla quinta olimpiade, ovvero il record assoluto”. Ovvero, Clemente Russo non si arrende e punta ad essere presente a Tokyo 2020, per raggiungere il record assoluto di presenze per un pugile. Il doppio campione del mondo (2007-2013) e doppio argento ai Giochi (2008-2012), ha compiuto 36 anni lo scorso 27 luglio e frequenta il ring dalla fine degli anni ’90. Un curriculum da grande campione oltre che ottimo showman, capace di essere protagonista oltre le corde del ring. Le sue presenze hanno sempre successo, cinema compreso, i media lo seguono da anni, il suo apporto nella promozione della boxe è indubbio, purtroppo negli ultimi tempi, la sua personalissima boxe, fatta di anticipo e scelta di tempo, ovvero sui riflessi, che per la semplice ragione che tutto ha un tempo e sarebbe illusorio pensare che a 36 primavere puoi mantenere la condizione di tre lustri precedenti. Tenendo conto che l’attività di Russo ha superato largamente i 200 match. L’allievo del maestro Mimmo Brilantino delle gloriosa Excelsior di Marcianise, recentemente scomparso, al tempo della nazionale faceva parte delle Fiamme Oro e qualche anno addietro è passato alle Fiamme Azzurre.
La grande novità del momento è che Russo si è messo nelle mani del professor Vasilij Filimonov, il tecnico russo che preparò la nazionale azzurra ai Giochi di Pechino 2008, la più fruttifera con l’oro di Cammarelle, l’argento di Russo e il bronzo di Picardi. Filimonov ha un curriculum infinito. Allenatore della squadra di Mosca e della nazionale B negli anni ’80, ha portato all’oro il suo pugile Janovski ai Giochi di Seul 1988, che conquistò il mondiale anche da professionista. Docente all’università di Mosca nel dipartimento di preparazione fisica, autore di pubblicazioni tradotte in tutto il mondo, allenatore presso diverse nazioni, si è assunto il compito non facile di riportare ad una buona condizione atletica un pugile di 36 anni, dall’attività non certo limitata. Una scommessa abbastanza rischiosa ma stuzzicante. Tra l’altro anche dopo Pechino, Filimonov ha collaborato con la squadra azzurra alla preparazione per i Giochi di Londra 2012.
La sfida di Lanciano, allestita da Biase Di Tommaso, ha presentato dieci incontri, sei validi per il confronto tra Italia e Irlanda, gli altri quattro vedevano impegnati allievi delle palestre abruzzesi. La regione Abruzzo-Molise nel corso del 2018, ha ospitato importanti appuntamenti, tra cui gli Europei youth e i tricolori Schoolboy a Roseto degli Abruzzi, gli Assoluti universitari a Termoli, il Guanto d’oro femminile a Rivisondoli e come fiore all’occhielo, gli assoluti elite a Pescara. Oltre al titolo italiano massimi professionisti, grazie al massimo Ivan Di Berardino di Avezzano, che ha scalzato Fabio Tuiac.
La serata ha avuto il suo prologo con incontri tra dilettanti locali. Iniziano Alessandro Commodo (Crea Boxe) opposto a Francesco Orlando (Di Giacomo). Il primo appare più deciso e veloce dell’allievo della Di Giacomo e tiene a bada il ritorno del rivale, aggiudicandosi il match. Bissa il successo la Boxe Crea, con Domenico Silverj a spese di Leonardo Diac sempre della Di Giacomo, apparso troppo rinunciatario. La società avezzanese si rifà con l’elite Federico La Selva decisamente più rapido e preciso nei confronti di Domenico Cerrati della Sauli di Pescara. E’ la volta di Stefano Ramundo (Vasto) che ottiene il successo su Matteo Di Giulio (Sauli) dopo una bella lotta. Inizia il confronto ufficiale con gli youth Peter Vrinceanu Bogdan (Irl) e Luca De Chiara (FFOO), che inizia in modo brillante e si aggiudica la prima ripresa, ma dal secondo round, rallenta il ritmo e Bogdan, decisamente più forte sul piano atletico, prende in mano l’iniziativa e non permette all’italiano di ripetere il buon avvio. Giusto il successo dell’ospite. Anche se non al meglio della condizione, il leggero Francesco Maietta (Esercito), che nel 2015 conquistò il bronzo europeo in Bulgaria, riporta la situazione in parità, battendo non senza fatica Craig Kavanagh (Irl), meno fantasioso ma molto tenace nelle repliche, mentre Maietta ha fatto leva sulla scelta di tempo e i rientri improvvisi. Decisamente sfortunati i due azzurri Salvatore Cavallaro (FFOO) e Adriano Masella (Ecole de Combat). Il primo, che vanta una lunga attività in nazionale, dopo essersi aggiudicato il primo round, a metà della seconda ripresa, contro Thomas Myers (Irl), riporta la rottura del bicipite del braccio destro, costretto al ricovero a all’intervento chirurgico eseguito il giorno il 26 dicembre ad Ancona. Masella riportava una forte contrattura alla spalla già al primo round contro Gytis Lisinskas (Irl). Il doppio successo consentiva agli ospiti di andare in netto vantaggio. Ci pensavano il gigante Mirko Carbotti (Fiamme Azzurre), campione italiano dal 2015, battendo nettamente Antoine O’Griofa (Irl), che non ha mai saputo replicare alle folate offensive del romano e, infine Clemente Russo, che ha sconfitto l’altro irlandese Thomas Carty, come già detto all’inizio del servizio. Oltre al folto pubblico, tra le presenze ufficiali Mariangela Verna presidente dell’Abruzzo, il professor Massimo Scioti, il professionista Vincenzo Mangiacapre quale ospite d’onore, il vice presidente regionale Marco Di Giacomo e i consiglieri regionali Antonio Camiscia e Giuseppe Sauli. Medici di servizio Lorenzo ed Enio Di Pizio.
Giuliano Orlando