Suona oggi il primo colpo di gong al “Jadhav Indoor Hall” di Nuova Delhi, per la decima edizione dei mondiali elite femminili. Dopo i numeri resi noto dall’Aiba, che si riferivano alle iscrizioni (73 nazioni e 333 atlete) ai fatti reali, sono 62 le nazioni e 277 le atlete al via. Numeri comunque imponenti, considerato che la prima edizione nel 2001 a Scanton (Usa), vide sul ring 125 fanciulle per 30 nazioni. Al momento la più partecipata è stata quella del 2010 nelle Barbados con 73 paesi e 296 iscritte, presenti tre azzurre: Valeria Calabrese, Terry Gordini e Marzia Davide. A New Delhi il c.t. Emanuele Renzini, responsabile di lunga milizia, guidò la pattuglia azzurra già nella prima edizione nel 2001, dove la Galassi vinse l’oro e la Cerpi il bronzo, ha portato ai mondiali 9 azzurre, lasciando scoperta solo la catagorie degli 81 kg. Le prescelte: Roberta Bonatti (48), Roberta Mostarda (51), Giulia De Laurenti (54), Alessia Mesiano (57), Irma Testa (60), Francesca Amato (64), Angela Carini (69), Assunta Canfora (75) e Flavia Severin (+81). Team leader il consigliere Sergio Rosa, tecnici Maurizio Stecca, Michele Caldarella; fisioterapista e cut man Marcello Giulietti.
Il responsabile tecnico ha fatto svolgere l’ultima parte della preparazione a Mosca, allenandosi con le russe, che avevano a disposizione quattro atlete per categoria, il meglio in assoluto della nazione che ha il numero maggiore in assoluto di pugilesse in attività.
“Meglio di così non potevamo scegliere” Assicura Renzini, che ha lasciato Mosca un paio di giorni prima, della partenza azzurra, accompagnando Roberta Bonatti a Roma, dove ha firmato i documenti per entrare nel corpo dei carabinieri, operazione svolta anche da Rebecca Nicoli per le FFOO. Mentre la pavese, classe 1999, 19 anni freschi, è rimasta in Italia a eliminare alcuni fastidi fisici, la Bonatti sempre accompagnata da Renzini si è unita ieri alla squadra, arrivata un giorno prima, partendo da Mosca.
“E’ stato uno stage di grande importanza, dove tutte le azzurre hanno migliorato la condizione, alcune in modo molto evidente, motivate dal potersi confrontare sul ring con la più forti d’Europa e alcune del mondo. In particolare è cresciuta molto la Carini, inizialmente in forma carente dopo l’intervento al ginocchio, come la Mostarda che negli ultimi giorni ha fatto in guanti con la Soluyanova, campionessa d’Europa nei 51, tenendole testa. Stesso discorso per la Amato, che dopo stagioni buie, è tornata alla grande al Guanto d’Oro, dove ha tenuto botta con la Canfora nei 69 kg. e ha continuato a crescere di condizione. E’ scesa nei 64 kg., la sua categoria e potrebbe essere una piacevole sorpresa ai mondiali. Irma Testa, alla seconda esperienza iridata elite, nel 2016 era la più giovane partecipante in assoluto, sta veramente bene. Ha fatto i guanti con le russe e in particolare con la Belykova, bronzo ai precedenti mondiali, uscendone non bene, ma benissimo. In generale tutte le azzurre sono cresciute di condizione”.
Nel 2016 erano sette le titolari e Alessia Mesiano salvò il bilancio, cogliendo l’oro, altrimenti disastroso, con la altre sei azzurre fuori dalle medaglie. Cosa è cambiato rispetto alla precedente edizione?
“Ad Astana sorsero problemi a non finire, a cominciare dallo spostamento delle data dei mondiali. Inoltre le qualificazioni per i Giochi di Rio, squilibrarono le tre categorie scelte, dove ci fu un affollamento pazzesco. A pagarne le conseguenze fu la nostra Marzia Davide, che meritava la qualificazione nei 51 kg. Stavolta, al di fuori di quello che potrà essere il bilancio finale, tenendo contro di fattori come i sorteggi, i verdetti e altre situazioni, la squadra e in condizione migliore. Sono tutte al meglio”
Qualche nome sulle altre?
“I pronostici sono fatti per essere smentiti, quindi non ne faccio. Ripeto, la squadra è nel complesso molto motivata e competitiva. In una rassegna dove spesso si parte dai 32°, conta molto il sorteggio. Abbiamo Alessia Mesiano che difende il titolo 2016. Si presenta dopo una stagione tribolata da problemi di vario genere. Potrebbe uscire al primo turno, come arrivare in alto. “Ale” è una guerriera e ha classe, peccato sia tornata in condizione nell’ultimo periodo. La Severin torna ai mondiali da campionessa d’Europa nei +81, sta bene ed è molto carica. Ci sono la De Laurenti e la Canfora che hanno conquistato il bronzo agli europei di Sofia in Bulgaria. Vogliamo essere fiduciosi”. Oggi è stata la giornata dei sorteggi, non troppo favorevoli. Domani si combatte, con due turni quotidiani fino al giorno 20, esaurendo i quarti. Il 21, mercoledì, unico giorno di riposo. Il 22 e 23 le semifinali e il 24 l’assegnazione dell’oro mondiale.
La prima azzurra oggi a combattere è la Mostarda (51) contro la serba Radovanovic per salire ai 16°, nella categoria più affollata (43 iscritte), mentre venerdì sarà la volta della De Laurenti (54) opposta alla Rodriguez (Costarica), della Carini (69) con l’inglese Ryan, che agli europei di giugno venne superata dalla Canfora, infine Irma Testa (60) trova l’altra inglese Murney che nel 2017 a Cascia, nei 64 kg. perse dalla Donniaquo per l’UE. Sabato debutta la Mesiano, oro della scorsa edizione, opposta alla turca Yildiz, scesa di categoria, lo scorso giugno agli europei, sconfitta dalla Testa al debutto.
L’Italia ha conquistato 4 ori con Galassi (3) e Mesiano (1), tre argenti con Davide (2) e Gordini, e tre bronzi con Cerpi, Gordini e Mesiano, In totale 10 medaglie.
Giuliano Orlando