Tutto esaurito per stasera all’Estraforum di Prato, per la regia della Loreni Boxe con Graziano Loreni match maker. La sfida tricolore supermedi, tra il beniamino di casa, Dragan Lepei (15-1-2), 28 anni, nato a Timisoara in Romania, città di confine con la Serbia e l’Ungheria, attivo fin dal debutto nel 2012 in Italia, naturalizzato nel 2017 e Alex Marongiu (7-10-1), ciociaro di Ceccano, origini sarde, 24 anni, debutto nel 2014, un record abbastanza anonimo, salvo la vittoria su Diego De Luisa, nel marzo 2017, col campano allora imbattuto (6), è molto sentita.
Anche perché attorno al tricolore ci sono altri confronti che vedono impegnati pugili di Prato e di Firenze. Non solo i tifosi di Lepei, ma anche tanti romani a sostenere Marongiu. I due si sono già affrontati il 13 marzo 2016 e Lepei vinse alla prima ripresa. Una rivincita che ha solo il rischio ipotetico di venire sottovalutata da Lepei. Che il diretto interessato esclude categoricamente: “La boxe mi ha insegnato che ogni avversario va affrontato con la massima concentrazione. Quella sera del 29 ottobre 2016 a Milano, contro Catalin Paraschiveanu, tra l’altro un romeno, bastò un attimo di disattenzione per assaporare l’amaro sapore della prima e unica sconfitta da professionista. Praticamente prima di combattere. Esperienza che non ho mai dimenticato. Per questo affronto Marongiu con la massima attenzione. La precedente vittoria non conta. Questa sfida vale il titolo italiano, la nazione che mi ha dato ospitalità, dove ho tanti amici ed estimatori e ai quali voglio dedicare il tricolore. Mi sono preparato al meglio e se tutto andrà bene, punterò a traguardi ancora più importanti”.
Alex Marongiu si è preparato a Roma alla Boxe Temple, sotto la guida del padre, che lo segue da sempre, con i fratelli Minotti, Mauro e Marco, a curare la parte atletica. Molti gli sparring, in particolare Guainella. Il ricordo della precedente sconfitta è lo stimolo per salire sul ring, deciso a capovolgere quell’episodio. Dice: “Il mio record non fa impressione, ma bisogna anche saperlo leggere. I primi tre incontri li ho persi con pugili che hanno fatto carriera come Geografo e Bevilacqua, ho combattuto all’estero contro il francese Josè Gomez, il serbo Sjeklocai e l’ungherese Bacskai, campione d’Europa nel 2010 a Mosca, dove puoi vincere solo prima del limite. A Prato spero di poter mostrare il miglior Marongiu. Sono più di due mesi che mi alleno, pronto a disputare il match della vita”. La carriera di Dragan, al di fuori dell’incidente di percorso a Milano, è stata una striscia vincente notevole. Con la punta della trasferta in Francia il 24 giugno 2017, a Pont-Sainte-Maxence in casa di Mathieu Bouderlique che vantava 12 vittorie su altrettanti incontri, bronzo ai Giochi di Rio, finito KO al secondo round, sul un destro alla mascella, tra lo sgomento dei suoi fans.
Una bella impresa, che fa capire le potenzialità del neo fiorentino. In locandina altri cinque incontri nella quasi totalità con pugili toscani e diversi di Prato. Come il medio Marco Fusai (4-6), passato pro nel 2015 a 31 anni, che affronta il fiorentino Stefano Manfredi (3-1-1), 27 anni alla prima stagione da pro, dai pugni pesanti, recente vincitore di Luca Gordini a Ferrara, deciso a proseguire la fase positiva. Di Prato è pure Marco Papasidero (4-1-3), 29 anni, al terzo anno di attività, boxe spigolosa che Fabio Cascone (1-3) 29 anni di Latina, dovrà decifrare per uscirne bene. Nei piuma c’è Marco Scalia (6-7), 35 anni di Firenze, che cerca di fermare il periodo no, che lo ha visto perdere le ultime cinque battaglie. Trova Luca Genovese (4-14-5), coetaneo di Cassino nel frusinate, il cui record occorre saper leggere. Molte sconfitte sono di stretta misura e alcune ingiuste. Nel record figura una vittoria su Iuliano Gall campione italiano gallo in carica. Il superleggero Vairo Lenti (4-2-1) livornese di 26 anni, ha qualità notevoli ma rendimento discontinuo, anche se contro Nikola Ivkovic (1-15) ha solo l’imbarazzo della scelta, ai punti o prima del limite. Il bosniaco, 27 anni, dopo il successo al debutto nel 2014, ha inanellato 15 sconfitte. Non c’è altro da aggiungere. Un altro piuma sul ring, si tratta di Alex Ferramosca al debutto. Il mancino nato a Ferrara 35 anni fa, ha una lunga storia in maglietta, quattro titoli nazionali da dilettante, l’ultimo nel 2015 a 32 anni, nel 2011 ai mondiali di Baku in Azerbajan, fu ad un punto dalla qualificazione per Londra. Lo perse contro lo spagnolo De La Nieve, nei quarti (18-17), per un punto. Cresciuto a Prato col maestro Sergio Castagnacci, mancino rapido e furbo, discreto pescatore e ammiratore del grande Alì. Il kosovaro Ergin Raca (0-1), residente a Cairo Montenotte in Liguria, è su misura per il debutto. In apertura i massimi debuttanti Massimo Notari contro Alessio Marchese, del glorioso gym del Trionfo Genovese, fucina in passato di tanti campioni. Il match titolato è programmato su Sportitalia, i cui orari di inizio sono sempre molto elastici. Diciamo tra le 22,30 e le 23.
Giuliano Orlando