Boxe, Tommasone e altra boxe a Milano, Roma e Varese

Pubblicato il 29 gennaio 2019 alle 14:01:39
Categoria: Boxe
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Per la boxe italiana professionistica, la stagione 2019 inizia sabato primo febbraio. A Gennaio il silenzio ha regnato sovrano. Unico bagliore, per fortuna positivo, quello acceso dall’impresa di Silvia Bordot, che a Compiegne in Francia, conquista l’europeo superleggeri battendo la locale Marie Helen Meron per getto della spugna al 4° round. Per fortuna, con febbraio si cambia musica e il professionismo italiano torna ad essere attivo. Su tutto il tentativo mondiale di Carmine Tommasone (19), del 2 febbraio, sul ring di Fresno nel Texas, contro l’imbattuto Oscar Valdez (24) detentore della cintura WBO piuma. Per il campano di Avellino, che combatte per la prima volta all’estero, si tratta di un confronto sulla carta impossibile, anche se nella boxe il verdetto non è mai scritto prima. L’occasione che la OPI82 dei Cherchi gli ha offerto, sarebbe stato sciocco rifiutarla.

Tommasone, 34 anni, attivo dal 2010, è un ottimo tecnico, conosce il mestiere e potrà sempre dire di aver combattuto per un mondiale vero. Tra l’altro è l’unico professionista italiano ad aver disputato i Giochi olimpici a Rio nel 2016, battendo all’esordio il messicano Lindolfo Delgado, dato favorito e cedendo ai punti al cubano Lazaro Alvarez, bronzo olimpico, militando nei leggeri. Il campano è stato campione UE nel 2015 e campione intercontinentale WBA. Dopo l’esperienza di Rio ha combattuto altre tre volte, l’ultima a Firenze, battendo l’ennesimo messicano Giovanni Martinez (8-9-1), 14 anni più giovane, regolato largamente ai punti. Il messicano è diventato campione il 23 luglio 2016, battendo a Las Vegas, l’argentino Adrian Rueda (31-1) tremendo picchiatore, che fino a quel momento non aveva mai conosciuto sconfitte. Valdez lo ha messo KO al secondo round. Titolo difeso quattro volte, contro rivali di alta qualità, come il giapponese Osawa, il colombiano Marriaga, nel cui record figura anche una sfida col mitico Lomachenko, il filippino Servania, residente in Giappone. L’ultima difesa del giovane messicano, 28 anni, l’ha disputata a Carson (Usa) il 10 marzo 2018, battendo ai punti l’inglese Scott Quigg (34-2-2) che lo sovrastava in esperienza, già titolato IBF e WBA. Anche in questa occasione Valdez si è imposto nettamente. Per Tommasone la prova più difficile ma anche affascinante: combattere per un mondiale è il sogno di ogni professionista. Il 6 febbraio a Firenze, il locale Jovan Giorgetti (8-7) 36 anni, origine brasiliane di colore affronta il milanese Fathe Benkorichi (4), ottimo tecnico, che concede al rivale almeno una categoria. Conoscendo le doti di Benkorichi, faccio fatica a capire le scelte di chi lo guida. Anche se Giorgetti non è un fulmine di guerra e ha una certa età, resta il fatto che pesa diversi kg. più di Fathe, leggero naturale e dalla struttura piuttosto minuta. E’ vero che ha velocità e scelta di tempo, ma questo non giustifica la scelta di combattere contro rivali più pesanti. Il 9 febbraio (sabato) al Principe di Milano, organizza la Francis Boxing Team in collaborazione con la Rocky Marciano, passata alla gestione di Elvis Bejko, col fondatore Biagio Pierri, responsabile tecnico, interessante serata con i professionisti. Clou riservato al cruiser milanese Matteo Rondena (7-4), reduce dalla vittoria a Martigny in Svizzera su Benoit Huber (5-1), fino ad allora imbattuto. Sul ring anche il supermedio Vadim Gurau (5-4), il superleggero El Kadimi (2-5-2) e il debuttante Giuseppe Fiorino. Infine la professionista Francesca Paglia contro Valeria De Francesco in rivincita. Boxe al femminile anche nei dilettanti. Per l’allestimento prezioso supporto alla Ring Rooster, degli sponsor Radio Taxi 8585, SuperMario 24 e Allianz di Rho Sermolino.. Nel giro di due giorni, il 22 e il 23 doppio appuntamento con Michael Magnesi a Roma e Iuliano Gallo a Varese, impegnati per cinture importanti. Il romano per quella del Mediterraneo WBC, il comasco per il titolo UE vacante. Nella serata allestita da Davide Buccioni, al Cavalieri Hilton Hotel, Michael "Lonewolf" Magnesi (13), 24 anni di Cave (Roma), non avrà di fronte l’andaluso John Carter Martinez (9-0-1) coetaneo del romano, a sua volta imbattuto, un pari contro il romeno Ion Costin (5-1-2), infortunatosi in allenamento, ma l’altro spagnolo Rudy Encarnacion (39-27-4), detto “El lobo Negro” nato a S. Domingo, 39 anni. In palio ci sarà la cintura del mediterraneo WBC superpiuma. Nonostante l'età e il record non certo brillante, Encarnacion sarà per Michael uno sfidante da non sottovalutare in quanto ha affrontato sempre con dignità e professionalità i migliori pari peso europei, tra i quali Luca Giacon dal quale venne battuto per intervento medico alla sesta ripresa nel 2011. In caso di successo il romano affronterà con John Carter, confermato dall'EBU, suo co-sfidante per la vacante cintura EU superpiuma. La serata romana, andrà in diretta su Eurosport, che ha fatto un contratto in esclusiva con le riunioni BBT. Magnesi, ha preso parte alle World Series, subendo l’unica sconfitta dal francese Ohumia, argento a Rio 2016 e iridato ad Amburgo 2017. Attaccante con un discreto pugno, a volte eccede, esponendosi alle repliche. Nella serata romana, l’avvocato Buccioni mette sul ring anche Mario Forte (11), i promettenti Francesco Russo (2), Luca Papola (5-1-1) ed Emiliano Tagliavini (3). Il giorno dopo a Varese, Massimo Brognara, il giovane e attivissimo procuratore e organizzatore lombardo, reduce dal trionfo europeo in Francia con Silvia Bordot, offre al già campione italiano supergallo, Iuliano Gallo (9-2) mancino, 25 anni nato in Calabria, ma varesino-comasco adottivo, l’opportunità di conquistare il titolo dell’Unione Europea. Di fronte il francese Terry Le Couviour (13), che ha la stessa ambizione e un record emblematico per puntare al successo. Non è un picchiatore, ma possiede boxe intelligente ed è molto mobile. Per Gallo non sarà un test facile. Ad incoraggiarlo il pubblico che sicuramente non mancherà per sostenere il proprio beniamino. Match incerto, che renderà l’attesa ancora più eccitante.

Venerdì, primo febbraio la Round Zero di Giulio Spagnoli, aveva annunciato ufficialmente che a Foligno, la bella cittadina umbra, si sarebbe svolto un doppio tricolore. Nei piuma, Davide Dieli (17-4-1) contro Nicola Cipolletta (14-7-2), nei superwelter Francesco Lezzi (10-13-2) e Stefano Castellucci (32-7). Tre dei quali già stati campioni italiani. Solo il barese Lezzi non ha raggiunto il traguardo tricolore, bocciato nel gennaio dal 2017 dal corregionale Felice Moncelli ad Andria. Unico titolo raggiunto, campione youth IBF nel 2015, battendo il tanzaniano Maokola a Bari. Lezzi, 29 anni ha combattuto in Francia, Malta, Inghilterra e Germania e con i suoi 29 anni, è il più giovane del gruppo. L’avversario Stefano Castellucci, 37 anni, velletrano, residente ad Avezzano in Abruzzo, da molti anni. Esordio nel 2006 con una striscia vincente di ben 17 incontri, nel corso dei quali ha vinto il tricolore (2008) battendo Tobia Loriga, l’Intercontinentale WBA welter (2009) a spese dell’argentino David Achari. Prima sconfitta a Belgrado nel 2011 ad opera di Nikola Stevanovic. L’anno dopo tenta l’europeo contro Leo Bundu, a Udine, ma viene fermato per ferita al quinto round. Una carriera è sempre dignitosa. Viene da 4 vittorie, l’ultima ottenuta a Orenburg, lo scorso novembre, battendo Davide Doria (16-6-1), pugliese residente in Germania, che non si aspettava lo scherzetto del connazionale. L’altro tricolore riguardava il romano Davide Dieli, chiamato “mezzo gancio” che di anni ne ha 39 e esperienza da vendere. Pugile votato all’attacco, tricolore nel 2010, dell’UE nel 2012, ha tentato l’europeo maggiore, respinto dall’inglese Josh Warrington (28) uno dei più forti piuma, attuale campione del mondo IBF. Ultimo match lo scorso luglio, battendo il serbo Sabljov (2-25-2) modesto collaudatore. Avversario il napoletano Nicola Cipolletta, 30 anni, longilineo in attività dal 2009. Mobile ma poco incisivo, ha conquistato il tricolore (2015) dopo quattro tentativi a vuoto. Ha combattuto in Canada e a Las Vegas, dove ha disputato l’ultimo incontro il 20 ottobre scorso, battuto dall’irlandese Michel Conlan, ottimo dilettante, mondiale 2011, “fregato” ai Giochi di Rio. Da tenere presente che la riunione era stata ufficializzata dal settore Pro, che solo pochi giorni addietro è venuta a sapere che la riunione non avrebbe avuto luogo. In realtà la società locale che avrebbe dovuto organizzare, non era mai stata allertata. Ci chiediamo, se non sia il caso di evitare che certe situazioni non si ripetano e intervenire di conseguenza. Purtroppo la Round Zero non è al primo intoppo e spiace che questo avvenga, in un momento nel quale stanno realizzandosi i presupposti per un concreto rilancio del settore pro. Tutti i pugili impegnati nella serata di Foligno hanno avuto un danno notevole, essendosi allenati, quindi avendo speso tempo e denaro, contando sulle borse. Cosa succederà adesso?

Giuliano Orlando