Si chiama Villa Cesarina ed è situata nel cuore della Val Ganna, a pochi km. da Varese, all’interno di un bosco che arriva fino alle porte di Ponte Tresa al confine con la Svizzera. La struttura immersa in un parco di 30.000 metri, ristrutturata nel 2002, ci riporta ai primi dell’800, avendo mantenuto tutto l’arredamento originale e in ottimo stato. Dai lampadari di Murano ai mobili d’epoca. Posta a 700 metri di quota, la villa ha tutti i comfort moderni: piscina, solarium, gazebi, campo da bocce, maneggio, golf (3 campi nel raggio di 6 Km),tennis, trekking e l’opportunità di lunghe passeggiate nel verde, perfetta oasi di pace. Il duca Giuseppe Vigi, proprietario di questo gioiello stile Liberty, da tempo ne ha fatto un punto di riferimento per conferenze ma soprattutto per giornale dedicate alla moda, al teatro ed eventi culturali. Al pugilato non aveva mai pensato, pur confessando di essere un appassionato della noble art fin da ragazzo, passione trasmessa dal padre. Giuseppe Vigi negli anni universitari è stato runner su strada con maratone e mezze ottenendo ottimi riscontri cronometrici.
Parlando con Francesca Monteleone, la consorte di Mario Loreni, manager internazionale di boxe a tempo pieno, il duca ha recepito che una giornata dedicata alla noble art, in una struttura nobile per la storia e l’atmosfera, poteva diventare una stuzzicante iniziativa, Così è stato: nel salone principale, per un pomeriggio la boxe è stata protagonista con la sua storia e i suoi sviluppi nel tempo, il passato, l’attualità e il futuro, i campioni consacrati e quelli che sperano di diventarlo. Su tutti il già tricolore welter, Dario Spartan Morello, calabrese da tempo residente a Bergamo, dove svolge attività di operatore atletico e pugile professionista. Il percorso dialettico ha visto coinvolti Francesca Monteleone e Mario Loreni, come speaker l’ormai esperto Mimmo Zambara. Al sottoscritto il ruolo di narratore dell’affascinante storia in guantoni, partendo dall’ultima fatica libraria: “Rocky Marciano, the King” vincitore a Ripa Teatina nel chietino dove ha avuto i natali il padre di Rocky, del premio intitolato al grande e invitto re dei massimi negli anni ’50, unico campione imbattuto in carriera: 49 incontri e altrettante vittorie, culminata tra il 1952 e il 1955, con la cintura più prestigiosa. Inutile sottolineare il successo dell’iniziativa, visto che a trattare l’argomento era esperti del settore in piena attività. Dario Morello ha confermato come tra i pugili l’aspetto culturale non è più una rarità, anche se il giovanotto, nipote d’arte oltre che titolato anche nel periodo dilettantistico, ha mostrato scioltezza di linguaggio e grande conoscenza del settore, oltre alla qualità nell’esplicare la professione pugilistica. Conclusione a tavola, tra piatti stuzzicanti e conversazione piacevole, dove gli invitati non cogniti del settore, dopo l’iniziale curiosità, hanno espresso la piacevole consapevolezza di aver scoperto un mondo nuovo e assai diverso in senso positivo, di quello che era il predente giudizio. Un passo in avanti per capire questo meraviglioso sport.
Articolo scritto da Giuliano Orlando