Boxe - A Vicenza Rigoldi torna campione UE. Miracolo De Novellis, tricolore medi a 42 ann

Pubblicato il 26 febbraio 2022 alle 17:00
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Lo sforzo organizzativo della Promo Boxe Italia di Mario Loreni è pienamente riuscito, realizzando una serata pugilistica di ottimo livello. A distanza di cinque anni, il beniamino di casa Luca Rigoldi (26-2-2), 29 anni, è tornato sul trono dell’Unione Europea supergallo, costringendo alla resa il francese Hugo Lagros (14-2-2), 28 anni, a metà della nona ripresa, sull’ennesimo montante al fegato, colpo deleterio anche se molto rischioso, determinante per mettere fine ad una sfida che ha visto il veneto sempre avanti, ma non per questo un match facile. Al Palazzetto di Vicenza il leoncino di Caldogno, ha fatto esplodere il pubblico accorso per sostenerlo, con una tattica d’attacco, correndo nel contempo più rischi del previsto, per eccesso di generosità. Il match si è chiuso al nono round, con l’identico colpo che aveva fatto contare Lagros, al primo round. Il francese, consapevole di essere inferiore sul piano atletico, ha puntato giustamente sulle repliche basate sul diretto sinistro e sul gancio destro, che diverse volte hanno trovato bersaglio. Questo perché Rigoldi porta il montante senza flettere le ginocchia, il tronco resta alto e scoperto dal lato destro, dove Lagros ha tentato di capovolgere l’esito di una sfida tutta in salita. A gioco lungo, l’iniziativa di Rigoldi è stata premiata, L’italiano ha avuto il merito di variare la tattica, dimostrando più consistenza nei colpi. Lagros ha cercato in ogni modo di resistere, ma non avendo potenza, si è consumato round su round, fino a quando perdendo velocità e mobilità, ha dato modo a Rigoldi di centrare il punto debole e concludere il match. L’arbitro belga, di chiare origini magrebine, Brahim Alt Aadi, ha fermato il match, in ritardo, con Lagros in balia dei pugni di Rigoldi. Decisione che andava presa quando il francese, per effetto del pugno al fegato, aveva la gamba destra irrigidita. Prosegue dunque da parte di Rigoldi, l’inseguimento a quell’europeo maggiore, che aveva perso il 17 dicembre 2020 a Milano, battuto dall’inglese Gamal Yafai (18-2), 30 anni, figlio e fratello d’arte, ottimo dilettante, argento mondiale jr. nel 2007 a Baku in Azerbajan, bronzo agli europei senior 2010 a Mosca, battendo nei quarti il nostro Parrinello, dimostratosi nell’occasione a Milano, superiore sul piano atletico e anche tecnico. Con grande umiltà il vicentino, supportato dal suo storico maestro Gino Freo che lo ha guidato dall’ingresso in palestra fino ad oggi, ha ripreso la strada del ritorno al vertice continentale. Come aveva fatto la prima volta, il 17 novembre 2018, scalzando il francese Jeremy Parodi, nella sua tana di Hyeres, in modo nettissimo. Dopo due difese vittoriose, a Brescia il 25 aprile 2019, sul transalpino Anthony Settoul, quella successiva a Schio cinque mesi dopo, superando il quotato ucraino Olek Yegorov, con un match intelligente, poi lo stop con l’inglese. Alla vigilia della sfida con Lagros, avevo parlato col suo maestro Gino Freo, che aveva anticipato il risultato di Vicenza. Ecco la sua previsione: “Luca è arrivato a questo incontro in perfetta condizione e tanta voglia di tornare ai vertici europei. Oltre ad essere un grande professionista, consapevole che se vuoi fare bene, devi allenarti duramente, ha la modestia di voler sempre imparare. Per questo sono fiducioso della sua vittoria. Il francese è bravo ma anche ripetitivo, molto lineare. Rigoldi invece deve lavorare variando i colpi e quindi creare all’avversario problemi tattici. Sicuro che metterà in atto quanto fatto in allenamento”. Il francese, campione nazionale, torna a casa nella sua Sanfontaine del distretto di Oisè, nel Nord della nazione, meno di 100 km. da Parigi, consapevole di averci provato, ma riconoscendo a Rigoldi una varietà superiore e in particolare grande continuità offensiva: “Speravo che con l’andare delle riprese rallentasse il ritmo, dandomi modo di poter attaccare a mia volta. Purtroppo così non è stato. Ho provato a cambiare tattica muovendomi per il ring, ma lo avevo sempre addosso con temi tattici diversi. Colpiva sopra e sotto ed era molto solido. L’ho incrociato diverse volte ma restava sempre in attacco. Penso che meriti di tornare campione d’Europa”. Questo il suo commento dopo la sconfitta.

Contro ogni pronostico, Carlo De Novellis (9-4-1) sulla soglia dei 42 anni, torna nella sua Napoli, con la cintura di campione italiano dei medi ai fianchi, avendo battuto con verdetto unanime il locale Andrea Roncon (18-6-1) rodigino di 31 anni, pro dal 2014, al secondo tentativo. Al quale non è bastata la generosità, unica arma in un contesto tecnico decisamente limitato. Una carriera quella del neo campione decisamente anomala. Esordio al professionismo nel 2006 e attivo fino al 2008, dove disputa i primi otto incontri. A quel punto chiude con l’attività fino al 2016, restando inattivo per otto anni. Un ritorno da tartaruga: in sei stagioni, sale sul ring cinque volte, compreso il tentativo tricolore del 21 febbraio 2020, fallito contro Oliha ad Asti. In sede di presentazione avevo sottolineato che il verdetto non era già scritto in favore di Roncon. Tutto dipendeva da come si era allenato De Novelli, tecnicamente superiore. Non è stato un confronto esaltante sul ritmo, ma comunque intenso ed equilibrato, anche se i giudici hanno voluto premiare le reazioni di De Novellis, anticipando l’assedio di Roncon, con azioni decisamente migliori, mentre il veneto non riusciva a variare l’assalto. Il merito del campano è stato quello di avere trovato la forza di replicare fino al decimo round, quando si pensava avesse finito la benzina. Impresa quasi storica, che De Novellis illustrava così: “Sapevo perfettamente che questa era l’ultima occasione. Sono prossimo ai 42 anni e anche se vivo in palestra, facendo l’insegnante, tornare in condizione per sostenere 10 riprese è impresa difficilissima. Un conto quando hai 25-30 anni, altro quando hai superato i 40. E’ tutto più complicato. Avercela fatta mi dà un gusto tutto particolare. Debbo dare atto ai giudici di non aver subito il fattore campo, che temevo. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino, i tecnici che operano con me, a anche quei tifosi che sono partiti da Napoli, per sostenermi. Come la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli. Ripensando alla fatica per arrivare in forma per questo match, mi sento felice come mai in vita mia. Sono campione italiano dei pesi medi!” Sulla difesa della cintura non ha voluto rispondere. Ha semplicemente detto: “Vedremo”. Gli altri quattro match della bella serata allestita dalla Promo Boxe Italia di Mario Loreni, hanno rispettato i pronostici, superando i collaudatori serbi ingaggiati per le sfide. Il gallo sassarese Cristian Zara (8-1), 24 anni, ha dominato il veterano Milan Savic (4-42) di 36 anni, che ha raggiunto i sei round, nonostante due kd., grazie al mestiere. Zara attende di conoscere l’esito della sfida del 9 aprile a Milano, tra Vincenzo Picardi (5), 38 anni e il toscano Claudio Grande (6-1), dodici anni più giovane, per sfidare il vincitore. Il mediomassimo Ben Alassane Traore (4) nato in Costa d’Avorio, 21 anni, residente a Rovigo, in attesa della cittadinanza italiana, ha destato ottima impressione contro Jovan Smilic (1-8), 25 anni, offrendo boxe in linea e precisione dei colpi, vincendo tutte le sei riprese. Il fiorentino Yassine Hermi (8) allievo del maestro Boncinelli, sta crescendo ad ogni match. Meno dispersivo e più preciso, ha costretto alla resa Vjislan Bjelica (3-11-2), 27 anni, che inizialmente ha provato a replicare, contato nella prima ripresa, è sempre stato dominato, non riuscendo ad evitare le bordate di Hermi, che ha il pugno pesante. Alla fine del quarto round, dopo aver subito i colpi di Yassine, ha ritenuto opportuno evitare guai peggiori, abbandonando la lotta al suono del quinto tempo. Importante per l’allievo di Boncinelli, che sta facendo un ottimo lavoro, poter salire sul ring con buona frequenza e fare esperienza, affrontando gradualmente avversari sempre più impegnativi. Personalmente stimo il pugile uno dei migliori prospetti italiani in assoluto. Il medio tarantino, allievo di Cataldo Quero, Giovanni Rossetti (8-1), ha dominato il match contro Predag Cvetkovic (6-22-3), 33 anni, un collaudatore piuttosto ostico, che ha provato a metterla sulla rissa, senza alcun risultato. Si è solo confermato ottimo incassatore, pur rischiando. Non è da escludere che Loreni, proponga Rossetti come sfidante di De Novellis, neo campione dei medi.

Giuliano Orlando