I 7mila spettatori assiepati allo Stadio Polideportivo Josè Maria Vargas di Maiquetia in Venezuela hanno letteralmente accompagnato i Caciques verso un successo immeritato, contro la franchigia italiana, uscita sconfitta 3-2, con un paio di verdetti assurdi. In particolare quello subito nei 64 kg. da Vincenzo Mangiacapre contro Arcon Diaz, al quale il pessimo arbitro danese Lars Brovil ha permesso ogni sorta di scorrettezze, mentre i giudici a loro volta hanno completato l’opera assegnando il primo round al locale, nonostante lo avesse perduto.
A completare l’opera, Brovil dopo un richiamo a Diaz ne affibbiava uno anche all’italiano, determinante per la vittoria del venezuelano. Non è stato un bel match: Mangiacapre era teso, ma non essendo un robot, vista l’importanza del match e l’atteggiamento dell’arbitro, che ha ignorato le infinite tenute e la testata che ha procurato la ferita al sopracciglio sinistro all’italiano, si può ben capire lo stato d’animo del nostro pugile. Un verdetto bugiardo e ingiusto, una beffa per l’azzurro che purtroppo ha visto sfumare l’opportunità dei accedere ai prossimi Giochi olimpici di Rio de Janeiro.
Inutile ripetere che l’AIBA (International Boxing Association) è corresponsabile di quanto avviene, anche se in apparenza non sembra preoccuparsi. Il fattore campo condiziona anche i giudici, in particolare in alcune piazze e quella venezuelana è forse la più colpevole. Abbiamo capito perché solo il Kazakistan, dominatrice del girone, l’ha spuntata con uno striminzito 3-2, mentre l’Azerbaigian è uscito con un 4-1 a carico. Anche la sconfitta del medio Cavallaro è bugiarda. Il locale Barrera ha fatto molta confusione, ma i colpi più precisi e migliori li ha portati il mancino siciliano. Ignorati dai giudici in modo disinvolto. Il verdetto nei numeri indica Barrera dominatore, in verità su qualsiasi altro ring avrebbe perduto.
Sconfitta giusta, anche se di misura, quella del debuttante massimo Squeo, che ha subito la boxe migliore di Flores, un ventenne rapido che ha saputo evitare le bordate del pugliese e che non è stato a guardare. Un giudice, il più bravo, ha segnato 48-47 per Flores, mentre gli altri due si sono distinti per il confronto a senso unico. L’amaro bilancio italiano fa contrasto con la felicità dei due irlandesi dei Thunder Italia: Barnes nei 49 kg. e Conlon nei 56, battendo Rivas e Diaz Azocar, hanno fatto bingo staccando il pass per Rio 2016.
La preoccupazione per la pochezza e l’impreparazione di arbitri e giudici si riferisce al fatto che questi saranno gli stessi che troveremo a Rio, con la conseguenze del caso. Il danese Brovil è stato, a giudizio unanime degli addetti ai lavori, incapace di guidare il match in maniera corretta. Ha ignorato testate e anche un conteggio nel quinto round, col locale finito al tappeto. Ha inferto a Mangiacapre un richiamo ingiustificato, mentre con Arcon ha lasciato correre tutto. A quel punto, dire che Mangiacapre è apparso sottotono è una baggianata. Qualunque atleta vista la situazione si sarebbe sentito condizionato. Mettere come giudici un colombiano e uno di Trinidad e Tobago, significa fare un grande favore al Venezuela, come poi è stato.
Ad un turno dalla conclusione delle qualificazioni, si sono già qualificati per le Olimpiadi i cubani Veitia (52), Toledo (64) e Cardona (75), i russi Nikitin (56), Selimov (60), Butaev (69) e Khumukov (75), gli irlandesi Barnes (49) e Conlon (56), il messicano Garcia (64), il marocchino Rabu (69) e il kazako Levit (91). A noi resta ancora l’opportunità per il mediomassimo Manfredonia, che sabato 25 aprile a Bergamo affronterà il croato Sep, per una promozione non facile.