"Signori ci disse che c'era il rischio che quelli di Singapore venissero a darci una lezione". A raccontarlo, nel corso del suo interrogatorio, è stato il commercialista bolognese Manlio Bruni, che ha parlato diffusamente del presunto ruolo di 'garante' dell'ex bomber di Lazio e Bologna con chi gestiva le scommesse a Singapore. "Signori aveva garantito con i suoi referenti per Singapore di avere gli assegni in mano e questo bastava - ha spiegato Bruni -. Del resto a Singapore non c'era bisogno di fare bonifici né di anticipare i soldi se c'era un rapporto di fiducia con lo scommettitore. Inoltre per la puntata era necessaria una garanzia di 300 mila euro che era costituita dall'assegno di Paoloni che ricevemmo a Bologna". "Signori cominciò a essere pressato dagli asiatici per il pagamento della puntata - ha continuato Bruni - così cominciarono le telefonate e gli incontri con Erodiani, per cercare di risolvere la situazione ed Erodiani e Bellavista promettevano di recuperare tramite partite successive, come Siena e Sassuolo". Il commercialista bolognese avrebbe aggiunto anche altri dettagli: "Per spiegare il clima, posso dire che a un incontro a Bologna nel mio studio, martedì 22 marzo, vennero Erodiani e Bellavista, ciascuno con un personaggio al suo seguito: si spacciavano per giocatori di calcetto che dovevano andare a Milano Marittima. Questi aspettarono in anticamera. Capimmo però quando si fece tardi che non erano a Bologna per quell'impegno, ma erano venuti per coprire le spalle a loro due. In pratica - ha concluso Bruni - Bellavista ed Erodiani o temevano che fossero già venuti gli asiatici o che noi facessimo la voce grossa".