Ha scatenato un autentico putiferio l'intervista a Panorama di Domenico Dolce e Stefano Gabbana nella quale i due stilisti si sono detti contrari ai cosiddetti figli in provetta: "Non mi convincono i figli della chimica, i bambini sintetici, uteri in affitto, semi scelti da un catalogo". Una frase forte che, come prevedibile, ha provocato una serie di reazioni, in primis quella di Elton John: "Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono sintetici? - ha tuonato il cantante che ha due figli ottenuti con la fecondazione in vitro con il marito David Furnish -. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda".
E dopo la presa di posizione del baronetto, anche altri personaggi dello spettacolo hanno fatto sentire la propria voce. Ricky Martin, padre di due gemelli avuti in provetta grazie a una madre surrogata, non ha usato giri di parole e ha attaccato D&G: "Le vostre voci sono troppo potenti per spargere così tanto odio. Sveglia, siamo nel 2015". Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, non è stata da meno: "Ho appena raccolto tutti i miei vestiti Dolce e Gabbana e li voglio bruciare. Non ho parole. Boicottiamo la bigotteria insensata".
Gli attacchi nei confronti dei due stilisti si levano anche dal mondo dello sport. Spicca la rabbia di Martina Navratilova, la 58enne ex campionessa di tennis originaria di Praga e naturalizzata statunitense, che lo scorso dicembre si è unita in matrimonio con la compagna Julia Lemigova: "Le mie magliette D&G finiranno nel bidone, non voglio che nessuno le indossi". Dal canto loro Dolce e Gabbana, in vacanza in Thailandia, provano a smorzare la polemica: "Sono siciliano - spiega Dolce - e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale fatto di mamma, papà e figli. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è quello che mi è stato trasmesso, e con questi i valori dell'amore e della famiglia. Io sono cresciuto così, ma questo non vuol dire che non approvi altre scelte. Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altrui".