Se la chiamano "la squadra dalle sette vite" un motivo c’è. L'Amburgo, unico club della Bundesliga mai retrocesso, vince 2-1 il ritorno dello spareggio in casa del Karlsruher e, in virtù dell'1-1 dell'andata, resta ancora nel massimo campionato tedesco. E pensare che al 91' l'Hsv era sotto per il gol Yabo, ma la punizione di Diaz tiene in vita gli ospiti che nei supplementari, grazie al sigillo di Muller al 115', completano l'impresa.
Non si ferma l'orologio del Volksparkstadion, un cronometro digitale installato nello stadio dell'Amburgo che tiene il conto degli anni, mesi, giorni, minuti e addirittura secondi, vissuti dalla squadra in Bundesliga. Dopo 51 anni e 281 giorni però ha scricchiolato sul serio, ben più dell'anno scorso quando il club del Nord si salvò comunque allo spareggio: l'Hsv, reduce dal deludente 1-1 interno, gioca un primo tempo incolore, con tanta paura di dover incassare davvero la prima storica retrocessione. E al minuto 78' subisce pure gol: Hennings, l'eroe dell'andata, scucchiaia per Yabo che di fronte ad Adler non può sbagliare.
Lo stadio diventa una bolgia ma il Karlsruher incredibilmente si sgonfia: l'Amburgo colpisce prima un palo con Lasogga, poi Diekmeier e Cleber sbagliano due gol fatti, infine Djourou va a botta sicura ma un difensore salva sulla linea. Sembra la fine per l'Hsv ma al 91' l'arbitro fischia un dubbio fallo di mano al limite dell'area e Diaz pennella una perfetta punizione sotto l'incrocio: 1-1 e si va ai supplementari. A quel punto sale la paura, le due squadre puntano dritte ai rigori ma al 115', come al solito, gli ospiti trovano il guizzo che non ti aspetti: tiro cross di Cleber e Muller che arriva sul secondo palo e infila. Il Wildparkstadion è gelato e il rigore parato da Adler a Hennings al 121' non fa altro che aumentare i decibel della festa nel settore ospiti: l'Amburgo resta in Bundes.