A Busto l’Italia si difende bene, ma i giudici non la premiano.

Pubblicato il 6 marzo 2024 alle 22:03
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

A Busto l’Italia si difende bene, ma i giudici non la premiano.

L’Europa con 243 atleti al via. Disputati oltre 200 incontri

di Giuliano Orlando

BUSTO ARSIZIO. Nell’imponente E-Work la struttura dove si svolge il World Qualifyng Tournament di pugilato, e si assegnano 28 pass ai maschi e 21 alle donne, che valgono i Giochi di Parigi, in soli 4 giorni si sono disputati oltre 210 incontri, sfoltendo l’esercito dei 371 atleti e 227 atlete, giunte da 114 nazioni, se consideriamo la provenienza dei 6 atleti inseriti come AIN e BRT. L’Italia guidata da D.T.  Emanuele Renzini, con i tecnici D’Andrea, Tosti, Kalambay, Alota, Moffa e Cavallaro e i fisioterapisti Morbidini e Pantini, ha messo sul ring 4 maschi e 2 azzurre. Purtroppo sono usciti all’esordio Serra (51), Iozia (57) e Malanga (63,5). Per i primi due l’esito dei rispettivi match non poteva premiarli. Il sardo Serra, bronzo europeo, ha subito la migliore tattica del filippino Ladon, non certo uno sconosciuto ma neppure un super. Purtroppo l’azzurro è apparso meno brillante e reattivo del previsto, concludendo senza quella scintilla d’orgoglio necessaria per completare la riscossa iniziata dopo un avvio incerto. A parziale consolazione un sorteggio pazzesco, con tutti i migliori e non sono pochi nella sua parte. Da Iozia ci si aspettava decisamente qualcosa in più contro il turkumenno Shukur, partito deciso a giocare le sue carte. Il nostro ha risposto blandamente senza convinzione, riducendo al minimo i danni, ma senza osare a capovolgere l’iter del match. Ben diverso l’andamento del confronto tra il pugliese Malanga e il colombiano Viafara, 26 anni, entrambi mancini dalla boxe speculare. Match sporcato da tenute, testate e colpi dietro la nuca, che l’arbitro marocchino, dai rifletti ritardati, non ha mai saputo incanalare nella giusta direzione. I giudici come sta avvenendo dall’inizio del torneo, per evitare favori al paese ospitante, segnano qualcosa meno e non in più. Malanga ha replicato alle scorrettezze del colombiano, specialità che già aveva messo in mostra alla Preolimpica a Santiago del Cile, contro il messicano Martinez, costretto ad un match sporco per la tattica del colombiano. A Busto i giudici hanno premiato Viafara nel secondo round con molta generosità, mentre il recupero dell’azzurro nel terzo apparsa netta, l’hanno vista solo tre giudici, il mongolo ha segnato un 30-27 che dice tutto sull’incapacità di distinguere i fatti sul ring. Il 3-2 per l’americano è un regalo immeritato. La terza sconfitta azzurra riguarda la viterbese Melissa Gemini nei 75 kg. contro l’esperta polacca Wojcik, 28 anni titolare a Tokyo, argento e bronzo europeo, tra le poche vincitrici della plurititolata turca Surmeneli. L’azzurra si è battuta al meglio, restituendo colpo su colpo, nonostante il minore allungo e la struttura inferiore. Alla fine della battaglia, il giudice kazako aveva l’italiana avanti all’opposto del koreano, mentre gli altri tre chiudevano con il 28 pari. Purtroppo alla scelta decisiva, coerenti a non apparire casalinghi, optavano per la polacca. Non uno scandalo, ma per la generosità avrebbe meritato la Gemini. Le note liete arrivano dai 71 kg. dove milita Salvatore Cavallaro jr.  esordendo contro il non disprezzabile iracheno Hayder, che ha sparato tutto nella prima ripresa e due giudici l’hanno premiato, anche se l’azzurro è stato abile in difesa con rientri precisi, Tattica accentuata nella seconda e completata nell’ultima assegnata col giusto 5-0. La categoria è la più affollata con 70 partenti. La sfida valeva per l’accesso ai 16°, per i quarti lo aspetta il bulgaro Kiwan, dalla struttura possente, uscito alla preolimpica di Cracovia contro il campione d’Europa, il serbo-russo Abbasov negli ottavi. Match difficile, non impossibile, comunque solo una tappa di avvicinamento verso la semifinale che vale Parigi. L’altra vittoria riguarda il nostro gigante emiliano Lenzi, che ha esordito battendo il kirghiso Toktosun con bella sicurezza accedendo agli ottavi. Sabato incrocia l’ispano Drissi Ghadfa, argento europeo, battuto in finale dal tedesco di colore Tiafack, che a Yerevan, lo costrinse alla resa nel secondo round, dopo due conteggi. Questa sensibilità ai colpi potrebbe giocare a favore del nostro portacolori, in fase di costante miglioramento e dai colpi potenti. Tra l’altro il tedesco a Cracovia riconfermò la sua superiorità sullo spagnolo, ma venne fermato in semifinale dall’azero Abdullaev.  Il bilancio femminile al momento è più promettente a cominciare dalla romana Alessia Mesiano nei 60 kg. che a 31 anni, sembra aver ritrovato la condizione perfetta per sognare Parigi. Intanto ha già ottenuto due vittorie, raggiungendo i quarti. All’esordio come ho già scritto nel precedente articolo ha scavalcato la svedese Alexiusson, tenendola costantemente sotto pressione. Mercoledi ha dominato la messicana Solis che aveva debuttato battendo l’armena Kocharyan. Nulla da fare contro l’ex iridata 2014 azzurra, che adesso incrocia la romena Marin, campionessa europea. L’augurabile successo le permetterebbe di sognare Parigi, se a vincere il torneo sarà inserita nel gruppo dell’azzurra. Vince anche Angela Carini nei 66 kg. ai danni della colombiana Brava, ventenne di belle speranze, capace a Santiago di tenere testa alla brasiliana Dos Santos vincitrice del torneo. Di fronte alla nostra mancina, ha trovato spesso l’aria nel tentativo di dare battaglia ad una rivale di una spanna superiore. Il successo la porta ai 16° e per salire ancora deve superare la giapponese Kito sabato 9 marzo. Oggi giovedì, oltre a Cavallaro e la Mesiano, sale sul ring nei 54 l’azzurra e argento mondiale Sirine Charaabi trovando la polacca Drabik, un carro armato che conosce solo la marcia in avanti. Non un match facile, anche se Sirine è apparsa in ottima condizione, decisa a non perdere la promozione a Parigi. Il girone sembra alla sua portata, anche se nella boxe la certezza la raggiungi solo se ottieni la vittoria. Da domani 8 marzo la manifestazione avrà il supporto televisivo in streaming su www.olympics.com. Per le semifinali e le finali, 10 e 11 marzo, anche DAZN accende lo schermo sulla rassegna. Le finali hanno svegliato anche la pigra RAISPORT che dedicherà alla boxe in maglietta qualche spicchio del suo prezioso tempo.

Giuliano Orlando