Liam Miller, classe 1981, è morto ieri sera a causa di un cancro diagnosticato lo scorso novembre. Centrocampista irlandese cresciuto nelle giovanili del Celtic esordendo a 19 anni contro il Dundee United. Calciatore tecnico nonostante la sua dote da mediano incontrista. Dopo l'esperienza con gli scozzesi, gira il calcio di tradizione anglosassone. Miller è stato costretto ad interrompere la sua carriera dopo essere passato nel 2016 nella terza serie Nordamericana nelle fila del Wilmington Hammerheads. Vanta 21 presenze della nazionale irlandese.
Ragazzino di Cork City, passa al Celtic a 15 anni notato da uno dei tanti talent scout degli scozzessi nella vicina Irlanda. A 19 anni esordisce contro il Dundee United e tre anni dopo passa in prestito all'Aarhus in Danimarca, iniziando l'esperienza con un gol durante le qualificazioni di Champions League. Torna al Celtic e Sir Alex Ferguson lo vuole al Manchester United, dove giocherà poco e passando poi al Leeds; Sunderland dove contribuirà alla promozione in Premier League; breve esperienza al QPR e ritorno in Scozia all'Hibernian. Miller ama il calcio e lo vuole praticare lì dove lo portano gli stimoli. Vola verso l'Asutralia firmando con il Perth Glory, vince un campionato con il Brisbane ROar e chiudendo l'esperienza al Melbourne City. Torna a casa al Cork City, squadra che lo ha visto crescere senza mai tesserarlo professionalmente. Dopo 29 partite, firma un contratto con il Wilmington Hammerheads in North Carolina, squadra della USL Pro, terza serie statunitense.