Una conferenza stampa dai toni accesi, che va a svelare una parte del ''sottobosco'' del sistema arbitrale italiano: il presidente dell'AIA Marcello Nicchi quest'oggi ha convocato i giornalisti per svelare le minacce rivolte agli arbitri, e denunciare l'escalation di violenza che sta colpendo i direttori di gara delle categorie inferiori e non solo. ''Plichi con delle pallottole sono stati spediti a me, al vicepresidente dell'AIA e al designatore Rizzoli''- svela Nicchi -. Una premessa da cui si parte per raccontare ciò che succede nel calcio dilettantistico, dove ''100 arbitri sono stati costretti a ricorrere al pronto soccorso. Ragazzi di 16-17 anni che vengono picchiati, non possiamo accettarlo''- prosegue il presidente -, perchè i genitori costringono i figli a smettere e cala la vocazione arbitrale''. Il tutto mentre, spiega il capo degli arbitri italiani, ''noi subiamo il taglio di 100mila euro per i raduni tecnici e gli associati di 209 sezioni arbitrali sono costretti a pagarsi le spese''.
Un gioco che non vale la candela e uno sfogo che non va ad attaccare nessuno, ma verrà riproposto nella riunione delle componenti della FIGC di mercoledì prossimo: il discorso è già stato preannunciato a Malagò e Fabbricini (''persona capace e rispettosa''), e Nicchi dopo questa anticipazione si lascia andare a qualche frecciatina. ''Mentre succede tutto questo'' - racconta il presidente - ''l'arbitro Di Bello (che ieri ha diretto il derby di Milano) dovrà comparire di fronte a un giudice di pace dopo una denuncia dell'Associazione Consumatori seguita a dei presunti errori arbitrali''. La partita in questione è Lazio-Torino, quella del contestato rosso a Immobile, la denuncia discutibile e Nicchi non ci sta: ''Ve li immaginate Ronaldo, Messi o qualunque giocatore chiamati in tribunale a giustificare degli errori?''. Questa però è solo una parentesi in una conferenza nata per ''chiedere un forte intervento antiviolenza'', ''la liquidazione dei rimborsi per gli arbitri'' e ''libertà nella gestione dell'autonomia dei direttori di gara'', e Nicchi prima del termine e di un bilancio (positivo, secondo il capo degli arbitri) sulla VAR, si toglie un altro sassolino dalla scarpa. ''All'improvviso qualcuno vuole cancellare il sito dell'AIA, in base a una delibera che non esiste''. Insomma, uno sfogo basato su varie questioni, che al momento non dovrebbe portare a misure radicali: nel pomeriggio erano circolate voci su un possibile sciopero arbitrale nel prossimo weekend, subito rientrate e respinte al mittente.
Articolo di Marco Corradi